Il sindaco vuole sostituire almeno tre assessori. Chieste indietro le deleghe. Nel mirino il vice.
Mignini lo difende ma la Margherita, con Bocci, non ci sta
Alessandro Antonini
BASTIA UMBRA – Francesco Lombardi azzera la giunta. Ieri ha richiesto indietro tutte le deleghe ai suoi assessori. E la crisi si avvicina. Nel giorno in cui gli ultimi due comuni umbri eleggono i loro sindaci, il primo cittadino di Bastia decide di aprire una stagione di “rivoluzione” mai vista nel suo esecutivo. Un rimpastone che serve – a suo dire – a far fuori i nomi “improduttivi” che farebbero da freno alle potenzialità del Comune. Questo si dice nei corridoi, apertis verbis, come motivo di facciata del terremoto innescatosi ieri. Sotto sotto, tuttavia, c’è una crisi latente dentro l’Ulivo che rischia di deflagrare e su cui Lombardi vuole mettere una pezza prima che possa fmire come per la dirimpettaia Assisi. Ma andiamo a vedere chi sono gli assessori nel mirino dell’ex pezzo da novanta della Cna. Clara Silvestri, Margherita, titolare dell’urbanistica; Antonio Criscuolo, responsabile dei lavori pubblici, già consigliere con tanti voti nelle file dei Ds. Ma soprattutto lo scontro è su un altro margherito, il vicesindaco Antonini, che Lombardi vorrebbe rimuovere a tutti i costi e sul quale i Dl regionali fanno blocco. Per lui è intervenuto addirittura il leader della Margherita, l’onorevole Gianpiero Bocci, che subito dopo la decisione squassante di Lombardi bacchetta i Ds lamentando per Bastia “una scarsa disponibilità all’unità per l’Ulivo e per l’Unione”. Risponde tono su tono il segretario della Federazione di Perugia-Centro Italia dei Ds, Piero Mignini, nonché responsabile regionale dell’Organizzazione del partito. “E’ del tutto legittimo dopo circa due anni – ha detto Mignini – che il sindaco voglia rivedere l’assetto di giunta per predisporla all’attività amministrativa nei modi e nei tempi migliori. E’ una prerogativa che però non deve provocare lacerazioni dentro al centrosinistra. Dobbiamo lavorare nei prossimi giorni per tenere insieme, da una parte, le esigenze del sindaco di ridare linfa al centrosinistra: dall’altra la necessità di mantenere unito il centrosinistra per rispondere al mandato di rappresentanza che gli elettori ci hanno consegnato”. Ma chi andrebbe a sostituire gli assessori trombati? Per i Ds è in pole c’è Moreno Marchi. Per la Margherita si parla di un esterno, ma prima bisogna risolvere gli screzi fra partiti. Ossia fra i Ds, che spiegano candidi come Lombardi faccia tutto questo perché aveva da tempo intenzione di rafforzare la giunta, con la sostituzione di tre membri ( e inizialmente al posto del secondo margherito sul patibolo c’era un assessore in quota Pdci) e chi maligna che gli scossoni sono l’effetto dell’attrito fra le due forze che dovrebbero dar vita al partito democratico. Oggi la riunione straordinaria della maggioranza bastiola apre una discussione ad hoc. L’inizio della guerra.
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