Disagi
BASTIA UMBRA Patatine e gelati. E’ questa la “dieta” che per giorni una coppia di turisti in vacanza a Bastia Umbra si è trovata
costretta a somministrare al loro bambino di tre anni e mezzo affetto da celiachia,malattia autoimmune causata da un’intolleranza a una proteina del glutine. Una rigorosa e non certo salutare dieta motivata dalla difficoltà a reperire, nelle attività ricettive e ristorative della città e più in generale del comprensorio, alimenti e pietanze per celiaci. Incontrati in un bar del centro di Bastia,i due genitori – una giovane coppia originaria del Salento – hanno raccontato che per giorni l’alimentazione del bimbo è consistita principalmente in snack quali patatine fritte e gelati, vista la difficoltà nel trovare presso bar e tavole calde della zona alimenti privi di glutine, contenuto nel grano e in altri cereali comuni e nelle farine da essi derivanti.Chi è affetto da celiachia non può pertanto mangiare pasta, pane e derivati, pizza e focacce, torte e via dicendo, pena l’insorgere di una serie di disturbi gastrointestinali più o meno gravi. “La malattia – spiega la coppia di turisti – è sempre più diffusa.Pertanto siamo rimasti molto stupiti della scarsa conoscenza e considerazione nei confronti di un disturbo che ormai colpisce molte persone.A nostro avviso chi ha un’attività ricettiva dovrebbe riservare una scelta di alimenti idonei ai celiaci, che sono tantissimi, soprattutto bambini”. Secondo l’Aic, l’Associazione Italiana Celiachia, la malattia colpisce un italiano su cento. Numeri in costante crescita, soprattutto in età pediatrica.