Bastia

«Lo sviluppo Industriale c’è ma vogliamo più chiarezza»

VICENDA PIP La Cdl chiede garanzie sulle procedure


Roldano Boccali
Bastia Umbra


Sono ancora oggetto di discussione gli sviluppi che hanno avuto i controlli, chiesti dal gruppo consiliare di Forza Italia-Cdl, su alcuni lotti della zona industriale a sud della superstrada. Forza Italia aveva denunciato “presunti abusi edilizi e presunti inadempimenti degli obblighi contenuti nel regolamento del Pip (Piano di insediamento industriale). Tra i soggetti coinvolti vi era il presidente della commissione urbanistica e consigliere comunale Ds Moreno Antonini , dimessosi nei giorni scorsi. “Il nostro gruppo – dichiara il coordinatore comunale di Forza Italia Francesco Fratellini – chiede innanzitutto il rispetto delle regole e la massima trasparenza. E’ legittimo realizzare un progetto diverso da ciò che è scritto nella domanda che ha prodotto il punteggio in base al quale è stata stilata la graduatoria di assegnazione dei lotti? È regolare che alcuni richiedenti siano stati esclusi perché il progetto di altri ha avuto un punteggio più alto per la bontà del business plan presentato e invece oggi vede chi ha avuto assegnato il lotto svolgere una attività diversa , oppure, chi è risultato primo in graduatoria vendere il lotto attraverso una discutibile cessione di un ramo di azienda che mai ha operato a Bastia?”. E ancora, chiede lo stesso Fratellini: “Sono stati rispettati i presupposti dell’esproprio dei terreni ai legittimi proprietari che erano quelli di impedire speculazioni? Se anche tutto ciò fosse legittimo, è politicamente corretto?”.
Secondo Fratellini, le imprese oggi hanno bisogno della certezza del diritto per fare i propri investimenti. La cultura dello sviluppo non può prescindere dalla legalità. Le aziende devono essere sicure che se una cosa non è possibile non lo è per nessuno. Il coordinatore di Forza Italia sottolinea: “Bisogna impedire assolutamente la speculazione che crea plusvalore solo dai passaggi di proprietà, senza creare occupazione. In nome dello sviluppo non si può permettere qualsiasi cosa. Sarebbe come affermare che, se i soldi del narcotraffico venissero reinvestiti in aziende che producono ricchezza, vanno accettati dal mondo economico. In questa città – aggiunge Fratellini – sembra prevalga la volontà di far finta di non vedere in nome di uno pseudosviluppo che produce una uguaglianza fittizia dei cittadini e delle imprese di fronte alle norme ed ai regolamenti che si basa sul ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra. Per Fratellini, non si può comunque dire che il Pip abbia fallito, perché moltissime aziende hanno potuto acquistare il terreno per la loro sede ad un prezzo molto basso rispetto a quello di mercato e a loro non importa del divieto di affitto o vendita per dieci anni, perché quel terreno l’hanno preso per svolgere la loro attività e non interventi speculativi. “Qui – secondo il coordinatore di Forza Italia – sta la bontà dell’operazione realizzata dall’ente pubblico che voleva favorire lo sviluppo. In realtà alcuni, sfrontatamente, altri in modo sofisticato sul filo del cavillo hanno realizzato quelle speculazioni che dovevano essere evitate con l’adozione del Piano insediamenti produttivi”.

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