A Costano i funerali dell’operaio di 27 anni morto giovedì
— BASTIA —
E’ STATO IL GIORNO del lutto per i funerali di Simone Tedeschi, morto sul lavoro giovedì scorso, a 27 anni. Le esequie si sono svolte a Costano, paese d’origine del giovane operaio dove vive la sua famiglia. Il piccolo centro è stato preso d’assedio da centinaia di persone che hanno voluto testimoniare la vicinanza alla famiglia per l’ultimo saluto a Simone. Il feretro è arrivato alle 15.45 dall’obitorio dell’ospedale di Assisi nella chiesa parrocchiale della frazione bastiola stipata di fedeli. Tanta la gente che non ha trovato posto nella chiesa e che è rimasti nella piazza Umberto Fifi. Da lì in molti hanno potuto seguire il rito funebre celebrato dal parroco, padre Fulvio Di Giampaolo frate minore francescano, grazie agli altoparlanti installati sulla facciata del tempio. Sono stati i colleghi di Simone, gli stessi che nella tarda mattinata di giovedì scorso hanno tentato di soccorrerlo, a trasportare la bara dal carro funebre nella chiesa in un atmosfera di grande commozione.
ERANO TANTI nella piazza di Costano: i dipendenti e i titolari della «Cost s.r.l.», gli amici del giovane e i parenti che si sono stretti intorno alla famiglia (il padre Vanni, la madre Rita, il fratello Mirko e la fidanzata), oltre a rappresentanti sindacali e delle istituzioni e tra costoro gli assessori comunali Belli e Tabarrini. Nell’omelia padre Fulvio si è chiesto il perché della morte che ha stroncato il giovane in maniera tanto imprevedibile facendo precipitare i suoi familiari e la fidanzata in un così profondo dolore. Il parroco ha quindi offerto loro il conforto della fede. «E’ un giorno triste per Costano — ha detto padre Fulvio — che deve piangere la quarta vittima del lavoro nell’arco di pochissimi anni». Il pensiero di tutti i presenti alle esequie, che si sono concluse nel tardo pomeriggio con la tumulazione nel cimitero del paese, è andato all’incidente di giovedì scorso con il cedimento del carroponte che ha colpito mortalmente il giovane operaio. Gli accertamenti avrebbero escluso negligenza e carenza di manutenzione, mentre l’attenzione ora è rivolta al funzionamento del carroponte. Dalla conclusione che ne trarrà il magistrato, il sostituto dottoressa Daniela Isaia, dipendono eventuali avvisi di garanzia e la possibilità di rimuovere il sequestro dell’area e quindi la ripresa dell’attività produttiva.
m.s.
LA RIFLESSIONE BRAVI: «AUMENTARE I CONTROLLI»
«Nell’azienda non ci sono i sindacati» Il grido d’allarme di Cgil
— BASTIA —
LE MORTI BIANCHE non sono eventi ineluttabili, ma possono essere evitate adottando comportamenti adeguati alle esigenze. E’ quanto sottolineato ieri mattina in una conferenza stampa organizzata dalla Cgil nella sala consiliare del Comune all’indomani dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro che è costato la vita al giovane operaio Simone Tedeschi. Erano presenti il segretario di zona Bartoli e il segretario regionale Mario Bravi. «E’ un’emergenza continua quella degli incidenti sul lavoro — ha spiegato Bravi — che è necessario fronteggiare insieme lavoratori ed imprenditori, sindacati e Confindustria. Nel caso di questo infortunio mortale, l’impresa (Cost srl) non ha attivato rapporti sindacali. Nell’azienda, dove operano quasi cento addetti, non c’è la Cgil, ma neanche gli altri sindacati e questo, al di là delle responsabilità su questo specifico episodio, è un fattore di indiscussa debolezza. Tanto più — ha sottolineato il dirigente sindacale — che attualmente la Confindustria, giustificando il proprio atteggiamento con la crisi economica in atto, tende a non far applicare il testo unico sulla sicurezza in ambienti di lavoro, laddove andrebbero aumentati i controlli preventivi che, invece, sono ancora sporadici».
LA CGIL, inoltre, respinge il tentativo degli imprenditori di scaricare sui lavoratori responsabilità ed oneri, come avviene a Campello sul Clitunno, e prepara manifestazioni pubbliche per mobilitare l’opinione pubblica contro questa deriva che mina alla base qualsiasi rapporto tra imprenditori e lavoratori.
m.s.
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