Bastia

L’Italia dei valori spiega perché se ne va

BASTIA UMBRA (a.g.) – L’Italia dei Valori esce dalla maggioranza, Pietro Caimmi, segretario di partito, si dimette dalla carica di energy manager e non solo. Diverse novità sono emerse dalla conferenza che si è tenuta ieri presso la sala consiliare del municipio bastiolo. Presenti in platea forze politiche e cittadini, cui Caimmi ha annunciato la sua adesione al comitato apartitico per le scuole nell’area ex Deltafina, che si fonderà sabato 7 luglio alle ore 21,00 in piazza Mazzini. Ma si è parlato anche della proposta di legge sull’abbattimento dei costi politici a livello nazionale, che l’Idv bastiola sostiene a spada tratta. Tutto è partito da un volantino, definito “un grave attentato alla vita democratica degli elettori” artefici del misfatto Ds,Pci,Sdi e Margherita, che hanno utilizzato il simbolo dell’Italia dei Valori, a quanto pare senza chiedere l’autorizzazione ai diretti interessati, per divulgare risposte alle accuse mosse dall’opposizione. Il risultato? Un pandemonio e di più il gruppo politico è uscito dalla maggioranza e Caimmi lamenta mancanza di rispetto, di tutela, nonché abuso nei confronti del suo ruolo di energy manager. L’utilizzo del logo di partito è stato addirittura definito “furto”, soprattutto alla luce della posizione dichiarata dall’ Idv durante le ultime riunioni di maggioranza e di pubblico. Gli argomenti in ballo sono molteplici; si va dall’eliminazione del Pip, alla gestione organizzativa della nuova area industriale di Ospedalicchio, fino all’ora mai obsoleta e infinita polemica in merito ai ritocchi sul progetto area ex Deltafina. Unica novità, o forse sarebbe più opportuno parlare di aspetto fino ad ora considerato in secondo piano l’ipotizzata destinazione di un’area culturale, comprendente un museo storico del tabacco. “Riguardo al Pip di Ospedalicchio” spiega Caimmi “ho messo in guardia sindaco e coalizione, ricevendo in cambio solo mancanza di rispetto; il segretario dei Ds mi ha accusato di essere affetto da cecità politica e di non essere lungimirante”.

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