Il ministro in visita alla città serafica dà appuntamento al 4 ottobre per lafesta di San Francesco patrono d’Italia: “Sarà un grande onore”
ASSISI – La città serafica per un giorno alle prese con i fermenti della politica nazionale spiegata dal ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, che peraltro rappresenterà “con grande piacere” il governo alle celebrazioni per la festa di San Francesco il prossimo 4 ottobre. Il ministro – in città per l’iniziativa “Il ruolo delle Regioni tra riduzione del debito pubblico, crescita e federalismo”, organizzata dal Pdl – è stato intervistato ad ampio spettro da Daris Giancarlini. Si parte dal ministero dello Sviluppo economico, da mesi vacante, una domanda (“se il premier glielo proponesse, accetterebbe la nomina?”) cui Fitto svicola prima chiedendo un quesito di riserva, poi ringraziando gli esponenti del centrodestra presenti nella Sala della Conciliazione. “Federalismo e piano Sud vanno insieme – ha spiegato poi – il federalismo non spacca il paese, che è già duale per colpa di quello che è accaduto nei decenni precedenti e che non si può attribuire al federalismo che – ha aggiunto il ministro citando il discorso del sindaco di Assisi Claudio Ricci – è avere amministratori responsabili che sappiamo gestire in maniera oculata le risorse pubbliche, e questa è una grande opportunità”. Al ministro ed ex governatore della regione Puglia, sono state espresse le preoccupazioni della presidente dell’Umbria Catiuscia Marini sul blocco dei fondi Fas: “Se sono stati usati il53% dei fondi – ha detto Fitto precisando di non essere polemico visto che la situazione riguarda regioni di destra e di sinistra – significa che qualcosa non ha funzionato, e che alcune opere, magari non di competenza della regione, non sono partite”. Molti i temi caldi nella giornata umbra del ministro per gli Affari regionali. Si è affrontato il rischio di elezioni anticipate e la votazione prevista per i prossimi giorni sui cinque punti di governo(per Fitto “il mercato di deputati è una ricostruzione mediatica”),e la manovra di bilancio che ha riscontrato la ferma opposizione dei governatori delle regioni, ma che è stata fatta “per allontanare la crisi, rimettendo i conti in ordine e dando al Paese stabilità finanziaria”.
Flavia Pagliochini
Corriere-2010-09-22-pag06