Bastia

L’inquinamento dei pozzi risale agli anni ‘70

Il Comune assicura provvedimenti
ASSISI – Su richiesta della Usl, sono state emesse tre ordinanze di divieto d’uso dell’acqua dei pozzi privati a scopo idro-potabile, una del dicembre 2009 nella zona Torchiagina e Petrignano, una del luglio 2010 per Santa Maria degli Angeli e Tordandrea (contaminazione da nitrati, tetracloroetilene, batteri, enterococchi, con pochi pozzi sono risultati conformi ai parametri di potabilità), e una ad agosto 2010 per la zona centrale di Santa Maria, per cui le analisi sono tuttora in corso. “Nella riunione tecnica indetta dalla Regione – sottolinea una nota del Comune – è emerso che l’inquinamento riscontrato su alcuni pozzi di Santa Maria e Tordandrea è sicuramente di vecchia data, in quanto si tratta di sostanze utilizzate da tutti con disinvoltura fino agli anni ’70 e poi messe al bando. L’unica strategia possibile è quella di delimitare il perimetro interessato e di tenere sotto controllo il fenomeno ma – aggiunge il Comune – i cittadini stiano tranquilli, non si tratta di un atto vandalico di qualcuno che ha inquinato le falde acquifere; che l’inquinamento è di tipo antropico e non si tratta quindi di veleni letali. Le ordinanze emesse riguardano la potabilità dell’acqua (bere o cucinare) e non l’uso domestico della stessa (igiene personale, pulizie domestiche, irrigazione, etc..). Regione, l’Arpa, la Provincia, la Asl, l’Umbra Acque e il Comune hanno ormai da tempo aperto un tavolo di monitoraggio e studio, al fine di trovare le idonee soluzioni a tutela della salute dei cittadini, e – conclude la nota del Comune – ci stiamo attivando presso l’Ati affinché si dia precedenza alla realizzazione dei nuovi tratti di acquedotto nelle località non ancora servite e interessate dalle ordinanze di non potabilità. E’ allo studio anche un contributo per coloro che, lontano da acquedotti, vorranno dotarsi di sistemi di potabilizzazione”.

Corriere-2010-09-25-pag21

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