Bastia

L’ex chiesa di Sant’Angelo torna alla comunità Riapre uno dei luoghi simbolo di aggregazione

Conclusi i lavori di recupero dell’edificio. Ospite d’eccezione don Bruno Baldoni

BASTIA UMBRA Grande partecipazione alla cerimonia di riapertura dell’ex chiesa di Sant’Angelo, un evento importante per il futuro di Bastia Umbra perché il centro storico si arricchirà di un nuovo spazio per iniziative, ma anche per aver dato la possibilità ai giovani e non solo ai giovani di aprire una finestra sul passato. All’inaugurazione, dopo il taglio del nastro ad opera del sindaco Stefano Ansideri,coadiuvato dal vice-sindaco Francesco Fratellini e dagli assessori Catia degli Esposti e Claudia Lucia, è intervenuto monsignor Maurizio Saba, titolare della parrocchia di San Michele Arcangelo e vicario della Diocesi, che ha impartitola benedizione religiosa sottolineando il ruolo della chiesa nel passato e quello sociale e culturale che avrà d’ora in avanti. Il sindaco Ansideri, oltre ad una breve storia, ha ricordato l’impegno assunto dall’amministrazione comunale quando nel 2003, l’allora sindaco Lazzaro Bogliari decise l’acquisto di Sant’Angelo. Oggi, con gli interventi in due fasi (quello del 2011- 2012 con il consolidamento della struttura e l’altro iniziato un anno fa e concluso in questi giorni) l’opera di recupero è stata portata a termine permettendo la restituzione dell’ex chiesa alla comunità di Bastia Umbra. Ospite d’eccezione è stato don Bruno Baldoni, anziano sacerdote ultra novantenne, che negli anni Cinquanta e Sessanta è stato vice parroco quando Sant’Angelo era utilizzata perle serate con recite teatrali e di pomeriggio era spazio di animazione e giochi per i tantissimi giovani di Azione Cattolica. Guida spirituale in quegli anni era don Bruno, che oggi è voluto  tornare a Bastia per rendere pubblica testimonianza e riabbracciare i giovani di allora. “Vi sono grato per il bene che mi avete voluto – ha detto don Bruno – tanto che posso affermare di aver vissuto qui, con voi e tra voi gli anni più belli del mio apostolato”. Una testimonianza sottolineata da scroscianti applausi del pubblico che ha vissuto questi momenti con grande partecipazione emotiva. Sono,inoltre,intervenuti l’avvocato Giampiero Franchi, presidente dell’associazione “Teatro dell’Isola romana”,il professor Massimo Mantovani, e con dirette testimonianze Giorgio Giulietti e Rina Casula, oltre all’ingegner Giuseppe Latini, progettista del piano di recupero insieme al compianto architetto Fabio Rossi, alla cui memoria è stata consegnata una targa alla vedova, l’architetto Lucia Marchi.

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