Egregio direttore,
seguo sempre con attenzione lo svolgersi della vita pubblica e recentemente l’occhio mi è caduto sulla vicenda che sta interessando il Comune di Bastia Umbra ormai da parecchi mesi.
Ho letto recentemente con stupore che in quel contesto stanno avvenendo cose fuori da ogni logica politica e da ogni regola.
Mi riferisco al fatto che nella giunta Lombardi la spinosa vicenda del rinnovo delle cariche di assessore si è per il momento conclusa con l’incarico dato dal sindaco ai due esponenti della Margherita Lunghi e Minelli, due persone che, non solo non rivestono nessun incarico all’interno del consiglio comunale, che dunque non sono stati eletti dal popolo, ma che hanno agito di loro iniziativa contro le stesse direttive del coordinatore regionale del partito Bocci.
Lui in verità aveva puntato su due altre persone, i nomi che giravano erano infatti Silvestri e Cesaretti, ma a quanto sembra le sue direttive non sono state ascoltate nella maniera dovuta, anzi sembrerebbero del tutto ignorate dai diretti interessati.
Nella vicenda si deve poi aggiungere il fatto che la consigliera Bonciarelli, a fronte delle indicazioni espresse da Bocci in un primo tempo avrebbe addirittura avanzato la sua disponibilità ad assumere lei l’incarico da assessore, per poi tirarsi indietro prudentemente prima che le ire del coordinatore ricadessero anche sulla sua persona. Sono dell’avviso che se di provvedimenti disciplinari si debba trattare, la cosa non può che riguardare, oltre Lunghi e Minelli che anche la Bonciarelli. Mi chiedo infatti come il coordinatore regionale Bocci possa governare il partito con la stessa autorità se persone di questo calibro agiscono per scopi personali, squalificando i di fatto gli organi istituzionali c legittimamente eletti. Sono curioso di vedere come va a finire.
Cordiali saluti.
GIANLUCA LEONARDI (Perugia)

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