LEGALITÀ O RANDELLO

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di VITTORIO FELTRI


La prima pagina di LiberoCe lo aspettavamo da circa cinque anni. Scrivemmo: se in Italia ci fosse un attentato con decine di vittime, comincerebbe la caccia agli islamici. Qualcuno andrebbe a stanarli casa per casa e compirebbe una strage, in cui sarebbero coinvolti immigrati innocenti, povera gente che sgobba e paga le tasse. Per fortuna, non sono scoppiate bombe e nessuno è stato sgozzato, altrimenti avremmo assistito a una carneficina. Pensavamo che il pericolo venisse da lì, dai musulmani fondamentalisti. Invece è venuto dai romeni, che all’epoca non erano un problema, ce n’erano pochi, per lo più brave persone. Oggi sono seicentomila, dicono. Ne arrivano centinaia ogni giorno. Molti sono criminali di lungo corso già segnalatisi nel loro disastrato Paese che, difatti, dopo l’ondata emigratoria registra un sensibile calo di reati. In compenso i reati sono aumentati da noi. Ovvio. In Romania se uno ruba un paio di scarpe va in carcere e ci rimane da quattro a sei anni. In Italia il furto di cento paia di scarpe, se giudicato da una toga buonista, vale un buffetto e tre settimane di reclusione. L’unico motivo per cui la feccia romena si è trasferita dalle nostre parti è questo: le nostre leggi sfiorano il ridicolo, chi le applica pure, le pene non si scontano e per i farabutti è un festival. I malviventi sono consapevoli della nostra tendenza al perdono e all’inefficienza, e sarebbero scemi se emigrassero dove usa il pugno di ferro. Poi ci stupiamo di quel che succede. Chi arriva qui e non ha un lavoro, avendo l’abitudine di mangiare, si arrangia come può: ruba, rapina, uccide. Ci vuole tanto a capirlo? I nostri politici non lo capiscono, sono peggiori dei peggiori romeni. Irresponsabili. Non mi riferisco soltanto alla sventurata sinistra al governo, ma anche alla destra che ha governato male fino ad un anno e mezzo fa. Provvedimenti se ne prendono, eccome se si prendono. Ma tutti cartacei, e rimangono lettera morta. Polizia e carabinieri, prefetti e questori hanno le mani legate. Non si muove foglia che la magistratura non voglia, e la magistratura deve fare i conti con una legislazione da deficienti. I romeni sono cittadini europei. Circolano liberamente nei Paesi della Ue e noi siamo obbligati a tenerceli per tre mesi in base alla norma comunitaria. La quale norma però prevede: se dopo i fatidici tre mesi essi non hanno di che sostenersi vanno rimandati a casa loro. L’Italia non ne ha mai rimpatriato uno. Perché? Il ministro dell’Inter no, Amato, quello intelligente, sostiene: se ignoriamo la data d’ingresso come facciamo a stabilire se sono trascorsi o meno novanta giorni di permanenza? Siamo a questo livello. Neanche fosse difficile identificare uno zingaro o un balordo che va a spasso anziché a lavorare, non ha fissa dimora e campa di espedienti. Basta prenderlo, impacchettarlo e rispedirlo al mittente. Se poi non sono trascorsi tre mesi ma soltanto due dov’è la differenza? Chi non si guadagna la pappa perché è sfortunato o ha la colonna vertebrale di vetro, smamma. L’ospitalità è sacra per chi l’apprezza. Ladri o tagliagole e fannulloni, prego, alla porta. Perché non ci atteniamo a questa regola? Nessuno si assume l’onere di farla rispettare. Preferiamo indulgere. Siamo persuasi non serva l’inflessibilità. Tanto, prima o poi i problemi si aggiustano. Si aggiustano un corno. Semmai si trascinano. Marciscono. E quando un ventiquattrenne senz’arte né parte uccide una donna a Roma, ed è la classica goccia che fa traboccare il vaso, all’improvviso i minchioni del potere attuano misure da nazisti. Parte l’ordine di chiudere i campi rom e le forze dell’Ordine, alle cinque di mattina, magari sotto la pioggia, sono costretti a demolire a calci le baracche degli sfigati, tra cui alcuni criminali. Donne e bambini smarriti, la disperazione negli occhi, quattro sacchi pieni di stracci e di carabattole, vengono crudelmente dispersi. Via, marciare, marciare. Scene orrende d’altre epoche. I buonisti, i tolleranti, quelli della cultura multietnica, delle belle parole, quelli dell’etica superiore si trasformano in aguzzini. Già, bisogna fare ammuina, così gli italiani sono contenti, finalmente si fa qualcosa. Ingiustizia, intanto, si assomma a ingiustizie. Adesso i mestieranti della politica, gli ignavi del Palazzo, si scoprono leoni e al tempo stesso accusano la destra di fomentare la protesta e la violenza, lo squadrismo, le spedizioni punitive contro ignari romeni, colpevoli soltanto di essere romeni. Certamente fa schifo immaginare che un gruppo di connazionali mascherati sia piombato addosso a immigrati inermi, capri espiatori innocenti. È un’impresa da Kkk, da SS impegnati nella pulizia etnica. Qualcosa che ripugna a qualsiasi coscienza. Ma non averlo previsto è da idioti. La deriva squadristica, dato l’immobili smo della Casta di oggi di ieri e dell’altro ieri, era scontata. Da oltre un decennio i cittadini assistono impotenti all’invasione barbarica, al degrado delle periferie-baraccopoli, all’escalation della criminalità, ai soprusi, ai commerci abusivi, alla occupazione di case popolari, alla prepotenza di stranieri delinquenti impuniti: logico siano giunti all’esasperazione e che alcuni di essi impugnino il bastone per accarezzare le spalle del primo immigrato gli venga a tiro. Non è una novità che i popoli subiscano per un po’ i governi inetti e poi, quando sembrano rassegnati, esplodano e agiscano d’impeto con furia cieca. Gli italiani hanno avuto fin troppa pazienza. I politici sono avvertiti: o si spicciano o toccherà presto anche a loro assaggiare il randello.
IN CARCERE Nicolaes Romulus Mailat, 24 anni, è accusato di aver aggredito e ucciso Giovanna Reggiani, moglie del capitano di vascello Giovanni Gumiero. Secondo il gip di Roma Claudio Mattioli, che venerdì ha convalidato il fermo, il giovane romeno ha fornito una versione dei fatti «illogica» e «inverosimile». Ap
I DUE ESTREMI I buonisti del Palazzo non hanno fatto niente per anni. Poi di colpo adottano misure da nazisti prendendosela con donne e bambini LA SOLUZIONE Chi non si guadagna la pappa smamma. L’ospitalità è sacra per chi l’apprezza: ladri, tagliagole e fannulloni vanno messi alla porta

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