Bastia

Le visioni del Mortadella

di VITTORIO FELTRI


La felicità è arrivata, alleluia. Prodi l’aveva promessa in campagna elettorale: «Mandatemi al governo e vi organizzo la felicità». Ci ha messo cinque minuti. Anzi, non erano ancora arrivati i risultati elettorali che già la rugiada bagnava l’Italia trasformata in un roseto. Basta guardare i telegiornali di queste settimane e paragonarli a quelli dell’anno passato. Siamo tornati il giardino d’Europa, prospero e freschino. In luglio le temperature sono state africane tale e quale dodici mesi fa, ma il tocco magico del governo ha preservato i vecchietti dalla morte improvvisa. Non c’è più bisogno che si rifugino nelle caserme dei pompieri o nei supermercati. I consigli del ministero della Salute stavolta sono stati infallibili: stare all’ombra, mangiare frutta e verdura, e non è morto più nessuno. I piccioni bevono festosi nelle fontanelle. Nessuna moria di pesci, i quali anzi guizzano nei ruscelli come nei cartoni animati di Walt Disney. Ricordate i tempi oscuri in cui c’erano 32 gradi centigradi ma la temperatura percepita era di 40? Adesso i 35 gradi valgono sui 23. Nell’estate del 2005 la minaccia di black-out energetici ci arrostiva i cervelli, adesso in Sicilia sono arrivati sul serio, ma che problema c’è? Lì a illuminare ci pensa il sole e tira una brezza non diciamo alpina, ma quasi. Ho visto un bel servizio in tivù. Gli anni scorsi gli uomini erano crudeli e berlusconiani: abbandonavano i cani agli autogrill. Adesso gli italiani sono felici, e sono i cani, questi disgraziati residui del centrodestra, ad abbandonare i padroni per pura invidia. Rai Uno è in prima fila a darci comunicazione del raggiunto stato paradisiaco della penisola prodiana. Ad esempio. I primi sei mesi dell’anno hanno registrato entrate tributarie record, l’evasione fiscale è stata sconfitta. Il buon senso suggerirebbe: merito di Berlusconi. Tra gennaio e giugno Prodi è comparso a Palazzo Chigi un mesetto, e nel frangente ha sistemato parecchie poltrone e basta. Ingenui. I giornali hanno intuizioni profetiche e i Tg e le radio di più: suonano allegre come un carillon da quando hanno presentito odor di Mortadella. È la forza della propaganda, ragazzi. Ve la ricordate l’età cupa? Era marzo, e nessuno riusciva a tirare alla fine del mese. Epifani, Pezzotta e Angeletti erano categorici al riguardo. Ballarò mostrava le scuole fatiscenti e i carrelli dei supermercati tristemente vuoti alla cassa. Il ceto medio era in crisi spaventosa, come documentato da meritorie inchieste del Corriere della sera. Ora proletari e borghesi si affollano sulle spiagge e i bambini giocano, tra lieti gridolini, con il secchiello e la paletta. Anche l’ombrellone non è più tanto caro. E le pizze? Erano fuori della portata delle masse, roba da sciùri. Una margherita dieci euro? Scandalo, vergogna, governo ladro. Ora la medesima è a listino sui dodici euro, ma è molto più grande e saporita. Soprattutto l’inflazione percepita è calata. Nel 2005 c’era anche l’inflazione percepita. Ora s’impenna quella reale, ma a vederla bisogna essere proprio pignoli. Allora l’Eurispes litigava con l’Istat a chi la sparava più in alto. Adesso stanno tutti al mare beati, oh com’è blu. I mutui delle case puntano al rialzo, e si prospettano momenti grami per chi ha contrattato ratei a tasso variabile, ma perché i fogli filogovernativi e la Rai dovrebbero intristire le ferie del popolo? La felicità è al potere, o no? Anche il petrolio continua ad andar su di prezzo, ma chissà com’è nessuno controlla quanto costa di più il pieno di benzina. Si fa rifornimento con serenità, durante il regno di Prodi. Persino le code in autostrada, con i lattanti soccorsi dalla protezione civile, cambiano. Forse sono molto lunghe, ma la gente socializza, impara a conoscersi, scambia opinioni durante le provvide pause che ci riposano dallo stress della convulsa circolazione stradale. Così si ha tempo di riflettere sulla prosperità. Decreto Bersani-Visco? Ma perché complicarsi la vita, lasciamo perdere, fidiamoci, è caduto il tiranno Berlusconi. Questa è l’informazione in Italia. Era propaganda prima, quando ci rappresentava un Paese per il comodo dei progressisti, e ci sono cascati in tanti, anche nel centrodestra. È propaganda ora, ma per favore non caschiamoci più. Ci stanno riempiendo di balle. Sono dei barboni.

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