Spett.le
COMITATO DI COSTANO
PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE
Bastia Umbra, 14 gennaio 2013
Oggetto: Risposte alle 10 domande poste dal Comitato di Costano. (Prot. N. 1336/2013)
Nel chiedere scusa per aver fatto trascorrere del tempo, di seguito, le risposte alle domande postemi:
1) Come valuta il fatto che il Comitato di Costano per la difesa dell’ambiente non si è sciolto e che anzi è entrato a far parte di un coordinamento regionale dei comitati umbri denominato “Terre Nostre”?
R. Sono lodevoli la vostra volontà e l’impegno di mantenere in vita un organismo che non si occupi soltanto di questioni contingenti e che trovi collocazione in più ampi ambiti e consessi. Quando i cittadini si aggregano e partecipano attivamente alla vita sociale, creano i presupposti per migliorare la qualità della vita, a meno che gli stessi non si lascino strumentalizzare ed influenzare da chi invece persegue altri interessi.
Partendo, comunque, dall’incipit della dichiarazione del Dr. Raspa, nell’introduzione alla riunione che fu organizzata presso il Cinema Esperia di Bastia, di non voler far apparire l’azione come rifiuto assoluto di un “sistema” per la produzione di energia da fonti rinnovabili, sono a chiedere di svolgere anche un ruolo propositivo.
Conseguentemente, permettetemi di fare io a voi una domanda:
– ragionando in un’ottica di “area vasta” (es. i territori dei comuni che fanno parte della zona sociale o che faranno parte della probabile Unione Speciale dei Comuni),
– visto che i Comitati hanno sempre affermato di essere a favore delle energie alternative e di non avere preclusioni strumentali ai biodigestori purché collocati in zone adeguate,
perché gli stessi Comitati non si adoperano ad individuare un’area nel comprensorio e, quindi, non necessariamente a Bastia, dove si possano realizzare uno o più “biodigestori”, che funzionino a biomasse non coltivate, ma utilizzando gli scarti vegetali delle coltivazioni e la parte umida dei rifiuti urbani, in modo da diminuire i conferimenti in discarica e trasformare i rifiuti in risorsa con grande vantaggio della collettività?
Se il piano energetico nazionale prevede il 30% di produzione di energie alternative da Biomasse, da qualche parte bisognerà pur farle, a meno che non si pensi che la comunità scientifica, alla quale sono demandati gli studi e le soluzioni di questi problemi, sia non all’altezza del delicato incarico ricevuto. In altri paesi Europei questa fonte di energia è ampiamente utilizzata, con grande vantaggio per l’ambiente e per le industrie che possono utilizzare energia pulita e rinnovabile a basso costo. Le leggi, nazionali e/o regionali, vanno rispettate, anche perché ritengo che non sia impossibile realizzare impianti di questo tipo in Umbria o nel nostro comprensorio, salvo individuare la corretta localizzazione. .
Auspico che la partecipazione del Comitato di Costano al coordinamento regionale e nazionale superi la fase di protesta passando a quella della proposta.
2) Cosa pensa del fatto che in Italia nascano analoghi comitati regionali che a loro volta hanno dato vita recentemente ad un coordinamento nazionale?
R. La tematica ambientale riguarda un aspetto importante per i cittadini. Rimane il fatto che, spesso, posizioni contrarie e quello che è il comune sentire degli altri stati membri dell’Unione Europea, costituiscano elementi distorsivi e limitativi per un corretto sviluppo di tecniche e tecnologie, indispensabili a far fronte al sempre crescente bisogno di energia a basso costo. Sembra che se nel territorio nazionale potessero partire tutte le opere, in gran parte approvate e finanziate (dalla TAV al più piccolo termovalorizzatore), il nostro PIL potrebbe registrare un immediato incremento del 2/2,2%.
3) Ritiene di confermare, per quanto riguarda il Comune di Bastia, che la vicenda legata alla richiesta reiterata di installazione di un impianto a biomasse a Costano si debba ritenere definitivamente conclusa?
R. Ritengo di si anche perché credo che chi ha risorse importanti da investire in questo periodo di crisi, abbia una vasta scelta per decidere dove farlo, evitando i siti dove potrebbe avere problemi da parte dei Comitati.
4) Che cosa ha risposto al presidente dell’ANCI, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, a seguito dell’ invito avanzato ai sindaci dell’Umbria a promuovere ed incentivare l’installazione di impianti a biomasse su sollecitazioni insistite dell’assessore regionale all’ambiente Silvano Rometti?
R. Non mi è sembrato che Wladimiro Boccali abbia invitato i Sindaci dell’Umbria a promuovere ed incentivare l’installazione di impianti a biomasse su sollecitazioni insistite dell’assessore regionale all’ambiente Silvano Rometti. Piuttosto, ha fatto riferimento e, soprattutto, appello alle modalità attraverso le quali manifestare il proprio dissenso, sfociate, in talune recenti occasioni, in episodi di violenta intolleranza.
5) Al fine di evitare il ripetersi di altre richieste nel territorio comunale di Bastia, a che punto è la predisposizione, votata dal consiglio comunale all’unanimità, di un piano energetico ambientale comunale che regolamenti il corretto utilizzo del territorio a salvaguardia della qualità della vita e della salute di tutti i cittadini?
R. Si sono tenuti alcuni incontri con il gruppo che deve occuparsi della redazione del piano energetico comunale a cui daremo l’incarico con le risorse che saranno previste nel bilancio 2013. Ritengo che il piano, pur essendo necessario al fine dell’individuazione dei luoghi, delle necessità e delle tecniche produttive, da solo non possa, comunque, impedire la realizzazione di impianti a “biomasse”.
6) Qualora impianti a biomasse venissero autorizzati in comuni vicini, ma avessero incidenza e coinvolgessero anche terreni ricadenti nel comune di Bastia, come intenderebbe attivarsi per evitare che in tali terreni siano riversati reflui, nocivi per la salute ed inquinanti , prodotti da tali impianti?
R. Per come viene posta la domanda, la risposta non può che andare nel senso di impedire che ciò avvenga. Ritengo che azioni di questo genere, comunque, troverebbero ostacoli da parte degli Enti preposti al rilascio delle preventive autorizzazioni, essendo pacifico e logico che le normative esistenti vietino lo spargimento di materie o materiali inquinanti.
7) Ha dato seguito alla mozione votata all’unanimità dal consiglio comunale del 9 agosto relativamente al mandato ricevuto di adoperarsi presso la giunta regionale per modificare la normativa in materia, con la richiesta di far riaprire anche i termini previsti per le osservazioni dei comuni?
R. Abbiamo trasmesso il testo della mozione alla Regione che ci ha assicurato l’avrebbe tenuta nella giusta considerazione. Se per osservazioni si intende la richiesta di inserire alcune zone nell’elenco di quelle escluse per le biomasse, su questo tema si continua a ragionare in maniera strumentale. I colloqui che abbiamo avuto con gli uffici regionali hanno evidenziato con chiarezza che riaprire i termini non sarebbe servito a nulla, come sarebbe stata sicuramente rifiutata la richiesta di escludere a priori il territorio di Bastia. Le richieste di esclusione devo tenere conto dei parametri imposti dalle linee guida nazionali, devono essere individuate zone limitate circostanziando i motivi della richiesta che, ribadisco, non può essere generica e riguardare tutto o la maggior parte del territorio comunale.
7) A che punto è l’impegno assunto dall’ordine del giorno approvato all’unanimità nello stesso consiglio di modificare alcune norme del vigente regolamento comunale di igiene?
R. L’impegno, preso nell’ordine del giorno, riguardava la tematica delle stalle nel suo complesso e non, specificamente, la modifica del regolamento d’igiene, che già oggi prevede, in caso di costruzione di nuove stalle, o di ristrutturazione delle stesse, la distanza da rispettare sia di 1000 metri. Se, invece, si pensa di voler modificare il regolamento per impedire la riapertura delle stalle oggi agibili, che rispettano le norme sanitarie, si potrebbero creare false aspettative, in quanto mettere in discussione diritti acquisiti, esporrebbe i Consiglieri, che votassero tale provvedimento ,ad una eventuale richiesta di risarcimento danni (in questo senso i pareri legali da noi assunti).
8) Ritiene di far giungere in tempi brevi a conclusione l’iter avviato di regolamentare la riconversione delle stalle ubicate nel territorio comunale con l’obiettivo annunciato di giungere ad una unanimità di consensi nel consiglio comunale?
R. L’unanimità dei consensi è, ovviamente, il “cui tendere”. La commissione consiliare competente, guidata dal Presidente Dr.ssa Catia Degli Esposti, sta lavorando bene e in sinergia con il settore Urbanistica. Credo che il provvedimento sarà discusso e approvato nel Consiglio Comunale previsto per il 17/01/2013..
9) Ha potuto dar corso a quanto segnalato dal comitato relativamente alla necessità di verifiche sul depuratore civile esistente a ridosso del paese, allo smantellamento definitivo del vecchio digestore, alla viabilità della strada provinciale 404 e ad altre questioni di natura ambientale riguardanti la frazione di Costano?
R. In ordine:
– E’ stato chiesto ad Umbria Acque di voler ulteriormente verificare l’efficienza del depuratore civile, allo scopo di ridurre al minimo i problemi di natura odorigena.
– Per quanto riguarda il “vecchio digestore”, per il momento, è stato disposto di mettere in sicurezza l’area, rendendola inaccessibile.
– I lavori sulla Provinciale 404, (intersezione Via S. Elisabetta/Via Parco della Rimembranza) a seguito di sopralluogo effettuato nell’estate scorsa, saranno eseguiti in primavera.
Cordiali saluti,
Il SINDACO
Stefano ANSIDERI
L’impianto è in corso di realizzazione a S. Egidio, gli abitanti lo hanno saputo all’apertura del cantiere, quindi non molto lontano dal Comune di Bastia, dopo avere ritoccato la norma che lo vietava nel raggio di 500 metri da edifici di interesse. La figlia di un assessore regionale è all’interno della società che lo realizza, e allora di che vogliamo parlare. I Comitati vanno bene ma devono essere vigili su tutto il territorio altrimenti trionfano sempre gli interessi a danno di altri.
che risposte rassicuranti….