Il mio mandato è al termine, sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto in questi anni, gli obiettivi primari che ci eravamo prefissi sono stati mantenuti e le sfide che si sono presentate le abbiamo affrontate tutti insieme con determinazione, mantenendo fede agli impegni politici, che il congresso del 2004 prima e quello del 2006 poi ci avevano dato. In questa ultimo sforzo, delle Primarie, l’impegno profuso dai Democratici che compongono il Comitato per il partito democratico che avevamo organizzato come DS e Margherita, hanno di nuovo dimostrato la lealtà e l’entusiasmo con cui noi tutti in questi anni abbiamo lavorato, riportando risultati inaspettati. C’è chi ha lavorato contro, ci dispiace, doveva essere una festa.
Ora la sfida sarà lasciare che altri si impegnino nel portare avanti il Progetto. Lasciare libere le poltrone è rinnovare veramente, non parlare di rinnovamento con la pretesa di mettere il cappello sopra alle scelte.
Va organizzato subito il gruppo unico in consiglio comunale, un coordinamento unitario tra tutti coloro che hanno dato il loro contributo alle primarie, si dovranno coinvolgere con informazioni costanti e se necessario con assemblee specifiche, tutti coloro che con il voto del 14 ottobre hanno dato la loro adesione al nascente Partito Democratico.
Va accolta la richiesta di dialogo che viene dalla città, per migliorare ove è possibile o spiegare ancora una volta le scelte che intendiamo portare avanti.
Un tema importante, per esempio la Deltafina, credo che la richiesta della convocazione di un Consiglio Comunale aperto, fatta da un Comitato, sia l’occasione per tutti per esporre le proprie ragioni e concludere questo percorso.
Ci sono poi scelte che non possono più essere rinviate, come la scuola Elementare e asilo di XXV Aprile, la rete di piste ciclabili, gli interventi di controllo per il rispetto del decoro e della pulizia della città, i cassonetti dell’immondizia non possono rimanere zona franca, se qualcuno sporca deve essere punito.
E senza fare demagogia di destra o di sinistra, la sicurezza e la qualità della vita sono temi che vanno affrontati con coerenza e perseveranza.
Bastia è cresciuta in maniere tumultuosa, alcune delle scelte che abbiamo fatto negli anni passati, oggi vanno riviste e armonizzate.
In un ottica nuova che tenga conto delle mutate condizioni socio economiche della città.
Se non si utilizzano nuovi strumenti di partecipazione, nuove sinergie trà sociale ed economia, tra impresa e cultura, si rischia il degrado. Abbiamo bisogno che tutti insieme si lavori ad un progetto nuovo per Bastia ad un Progetto nuovo per i Bastioli.
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