Bastia Numerose le abitazioni passate al setaccio dai carabinieri per individuare quella in cui si era nascosto lo straniero

L’uomo deve scontare 18 anni per reati legati allo sfruttamento della prostituzione in Albania


di LUCIA PIPPI


BASTIA UMBRA – Una serie di ricerche continue, che hanno attirato l’attenzione anche delle persone che vivono nelle vicinanze.
Un’attività capillare che ha portato soltanto nella notte ad individuare la presenza di un pericoloso latitante di origine albanese.
L’uomo, secondo quanto appreso dai carabinieri, si sarebbe nascosto a Bastia già da molto tempo dopo essere scappato dal suo paese in cui doveva scontare una condanna a 18 anni di reclusione per moltissimi reati tra cui lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di esseri umani.
Individuato in una serie di precedenti operazioni specifiche contro la repressione del fenomeno, era poi fuggito dal suo paese cercando rifugio in Italia. Da qui, forse contando sul fatto che nella regione vivono da tempo molti albanesi perfettamente integrati con il resto della popolazione, si era rifugiato in Umbria e poi nascosto a Bastia Umbra.
La sua latitanza è durata per ben due anni, durante i quali, contro di lui, è stato anche spiccato un mandato di cattura internazionale che ha permesso la sua individuazione.
Non si sa, al momento, da quanto tempo si trovasse in Umbria e da quanto gravitasse intorno a Bastia Umbra.
Gli inquirenti sono riusciti ad individuarlo dopo moltissimi appostamenti e dopo moltissime giornate di lavoro.
Nella giornata di giovedì hanno deciso di intervenire a colpo sicuro, puntando sul fatto che, con ogni probabilità, l’uomo si trovasse nelle vicinanze.
Nel pomeriggio sono entrati in un palazzo alla sua ricerca. Hanno puntato dritto verso alcuni appartamenti che, come è noto, sarebbero stati abitati da persone straniere e comunque vicine a lui come nazionalità.
Ma le ricerche, almeno in quel primo caso, non hanno avuto esito.
Subito dopo si sono spostati in un’altra zona della cittadina vicino ad Assisi, verso un altro appartamento dove vive un’altra coppia di stranieri. Anche in quel caso, tuttavia, senza alcun risultato.
Due blitz andati a vuoto che, tuttavia, non hanno scoraggiato i carabinieri dal cercare di individuare, in pochissime ore, il luogo in cui aveva trovato rifugio il latitante albanese.
E la terza volta sono andati a colpo sicuro individuando, in una casa del centro di Bastia, il suo rifugio.
L’uomo è stato immediatamente arrestato e portato in caserma.
Da lì sono cominciate le pratiche per il suo riconoscimento e la segnalazione ufficiale del suo arresto.
Nei prossimi giorni, con ogni probabilità, saranno espletate tutte le pratiche per il suo rimpatrio in Albania dove, come detto, deve scontare una condanna a 18 anni di carcere per reati contro la persona, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione.


 

IL DETTAGLIO
Curiosità e paura tra i bastioli durante le irruzioni nelle case


BASTIA UMBRA – “Cosa staranno facendo?”. “Che sarà successo?”. “Chi cercheranno?”. “Ci sarà qualcosa di nuovo in giro? Qualche rapina?”.
Domande del genere hanno funestato il pomeriggio degli abitanti del centro storico di Bastia Umbra giovedì, quando, i carabinieri hanno iniziato a perlustrare alcune zone e in particolare ad introdursi nei palazzi del centro storico per cercare l’uomo latitante da tempo.
“Carabinieri, aprite!”. E nelle case h è subito arrivata la paura per una cosa che non riuscivano a capire.
“Come mai andranno a cercare quei ragazzi che sono tanto bravi?”.
E poi la domanda, sempre quella,che i bastioli sentivano da dietro i, vetri e nelle loro abitazioni: “Dove è lo straniero? Dove si è nascosto?”.
Un particolare che li ha rincuorati e che ha fatto in modo che ciascuno facesse le congetture del caso per capire chi fosse la persona che stessero cercando i carabinieri.
Ieri mattina, dopo che si è diffusa la notizia dell’arresto, tutti i dubbi sono stati chiariti.
I bastioli non hanno potuto fare a meno di congratularsi, ancora una volta, con i carabinieri che sono riusciti a trovare una persona che si era nascosta nella loro città, sfruttando l’integrazione di altri connazionali.
Ma Bastia è anche una città piccolissima in cui la maggior parte della gente si conosce e in cui non è facile passare inosservati, almeno per un estraneo. Un particolare che ha favorito, nel giro di poche ore, l’arresto del latitante.

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.