Bastia

L’assessore Livieri lancia un messaggio chiaro:“Non mi dimetterò mai”

Nuovi equilibri da definire in giunta
BASTIA UMBRA – “Io non mi dimetterò mai”. Nel rispedire al mittente l’invito alle dimissioni rivoltogli amezzo stampa dall’ex collega Fabrizio Masci, uscito dalla giunta qualche mese fa per i troppi “impegni professionali”,Luca Livieri non lascia spazio a dubbi e lancia un chiaro messaggio. Se da una parte, infatti, l’assessore lascia intendere di essere intenzionato a convergere su una sintesi, e dunque accettare di cedere a Fratellini la delega all’Urbanistica trattenendo per sé l’incarico per il Prg, dall’altra Livieri fissa i paletti qualora il tavolo delle trattative dovesse saltare. Eventualità sulla
quale lo stesso sindaco Ansideri (nella foto) auspica di non essere costretto a riflettere, pur nella certezza di dover “dare un’accelerata all’urbanistica”, ferma da tempo, sia per “stimolare e dare sollievo alle imprese che vogliono investire” sia per innescare il processo di miglioramento della città che i cittadini chiedono a gran voce. Accelerata che, tuttavia,non è possibile ottenere se sul settore non vengono investiti tempo e risorse, né tantomeno senza
il pieno accordo sul percorso da intraprendere in fatto di strategie e modalità che, chiarisce Ansideri, “restano comunque allineate nel rispetto della normativa e rientrano nella dialettica che può articolarsi anche all’interno di una stessa coalizione”.Per tutti questi motivi, se gli ultimi vertici (ieri sera quello di maggioranza e domani sera quello del Pdl locale) non porteranno alla soluzione dell’impasse,Ansideri dovrà agire di conseguenza per arginare la frattura all’interno dell’esecutivo e garantire la normale prosecuzione dell’attività amministrativa la quale, sottolinea il primo
cittadino, “è in linea con gli indirizzi programmatici come presto illustreremo nel resoconto dell’attività che discuteremo presto in consiglio comunale”. Eccezion fatta per l’urbanistica,perla quale è giunto,ha detta dimolti,il momento di recuperare il tempo perso.
di Sara Caponi

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