Bastia

“L’area Franchi pone il problema dell’occupazione”

Il Pd parte dal progetto di riconversione attacca la politica urbanistica della giunta Ansideri
BASTIA UMBRA – (al.ga.) Il centrosinistra si riunisce ancora una volta in conferenza stampa per esprimere il proprio disaccordo riguardo le scelte in materia d’urbanistica dell’attuale governo bastiolo di centrodestra. L’ultima volta è successo ieri, nella sede del Partito democratico, dove erano presenti i rappresentanti di tutte le rappresentanze delle sedi partitiche presenti a Bastia Umbra. “Parliamo di area Franchi” ha riassunto Vannio Brozzi, coordinatore comunale piddino per i presenti: “il centrosinistra, in sede di consiglio comunale, ha presentato delle osservazioni con l’obiettivo di voler contribuire a migliorare il progetto,entrando nel merito dei seguenti punti: i dieci stralci funzionali sono eccessivi; in variante al piano regolatore generale, l’amministrazione comunale non può accorpare due comparti, quelli R e VA; il volume del comparto VA individuato per la realizzazione di un albergo o residenza per anziani è illegittimo. Ciò nonostante, le osservazioni in oggetto sono state tutte respinte e senza alcuna valutazione tecnica espressa da parte degli uffici comunali di competenza. Detto questo, è uno il quesito su cui vorremmo porre l’attenzione: se, come dichiarano Luca Livieri, assessore all’Urbanistica del Comune di Bastia Umbra, e Filippo Longetti,coordinatore del gruppo bastiolo del Popolo della libertà, non è compito dell’amministrazione comunale favorire la delocalizzazione dell’impresa Franchi per la tutela dei posti di lavoro, per quale motivo si continua a lavorare tanto sul progetto? La delibera del 21 giugno 2006, quando ancora l’attuale vice sindaco Rosella Aristei era assessore all’Urbanistica di questo stesso Comune, s’impegnava a sostenere la riconversione dell’area industriale in virtù del trasferimento dell’impresa e del mantenimento dei posti di lavoro; come mai oggi si parla tanto di sottopasso, alberghi e nuovi appartamenti, ma dei lavoratori non si fa menzione?”

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