Bastia

L’acqua dei pozzi non si può bere

Ordinanza del sindaco Ansideri per un’area ben definita al confine con Assisi
Ecco come alleviare i disagi legati alla nuova emergenza
Parametri fuori norma Il sottosuolo contaminato da sostanze inquinanti

BASTIA UMBRA – Rinnovata l’ordinanza del sindaco Ansideri che vieta l’utilizzo dell’acqua dei pozzi privati a scopo idro-potabile

; almeno riscontrati i parametri batteriologici e chimici di potabilità a opera degli organi competenti d’igiene e sanità. Era il 17 luglio quando al Comune è giunta comunicazione dall’Arpa sulla contaminazione da sostanze organo-alogenate delle acque sotterranee ed è proprio in base ai monitoraggi Arpa che il tavolo istituzionale convocato da Stefano Ansideri che è stata individuata un’area interessata dalle acque contaminate. La zona include via dei Platani, via dei Mandorli, la strada statale Centrale Umbra 75,il confine comunale con Assisi, via dei Tigli, il percorso ciclo-pedonale e via dei Ginepri. “Siamo ancora in attesa di riposte soddisfacenti sulle cause che hanno determinato situazioni di inquinamento delle acque sotterranee nel nostro territorio- ha dichiarato il sindaco Ansideri – motivo per cui rinnovo l’intimazione a tutela della difesa della cittadinanza bastiola. L’amministrazione bastiola ha già messo al servizio delle indagini in corso gli organi tecnici e investigativi competenti per cercare le cause della problematica, finora, purtroppo, senza alcun esito concreto. L’emergenza ha assunto dimensioni tali che nessuna delle autorità territoriali può dichiararsi estranea al fatto,a cominciare da Regione Umbria e Provincia di Perugia”. Per venire incontro alle famiglie che si sono ritrovate, loro malgrado, nell’impossibilità di utilizzare l’acqua del proprio pozzo, e costrette a allacciarsi all’acquedotto, il sindaco Ansideri ha inoltrato specifica richiesta a Umbra Acque per ottenere agevolazioni economiche, concesse del 30% rispetto alle normali tariffe applicate. Invece, per i cittadini
per i quali non è stato possibile l’allaccio immediato, perché residenti in zone lontane dal tracciato dell’acquedotto, “è stato interessato l’Ati 2, ente sovraordinato preposto alla gestione dell’ambiente,affinché potesse rivedere le determinazioni,essenzialmente di natura economica, che sino a oggi hanno escluso alcune parti del territorio dalla rete idrica pubblica”.
Alberta Gattucci

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