BASTIA I SINDACATI CHIEDONO ATTI CONCRETI PER TUTELARE I LAVORATORI 
 
HANNNO SCELTO l’ultimo giorno lavorativo dell’anno per tentare di salvare il futuro dell’azienda «Trilly Confezioni» scivolata in una pericolosa crisi economica. La triplice sindacale, rappresentata da Francesco Batoli Cgil, Elio Nevi Cisl e Giorgio Santucci Uil, ieri mattina in una conferenza stampa nella sede comunale ha chiesto l’immediata apertura di un tavolo istituzionale per tentare di dare uno sbocco economico ed occupazionale a questa azienda.
Da un anno in crisi la Trilly, di proprietà della famiglia Burchielli, dallo scorso mese di settembre non garantisce il salario ai dipendenti che attualmente si sono ridotti da 40 a 25, in grandissima parte donne.
Si tratta di un’azienda tessile impegnata nel settore della maglieria di qualità, che ha tenuto bene il mercato agganciata a marchi importanti come Ferragamo.
Dal 2005 le cose si sono complicate e i tentativi di sfondare con un proprio marchio sui mercati dell’Europa orientale sono purtroppo naufragati.
Dallo scorso luglio è entrata in scena la famiglia Manieri, imprenditori del settore finanziario, che hanno annunciato investimenti per il rilancio dell’azienda tessile di Ospedalicchio, e sottoscritto un precontratto ormai scaduto.
«Siamo in attesa non più di parole, ma di concrete iniziative – hanno detto i sindacalisti, alla presenza delle maestranze e della Rsu – perché i tempi di attesa si sono ormai esauriti».
Anche le ferie sono state interamente consumate per dare tempo ai nuovi imprenditori di prendere le misure necessarie.
«Senza l’intervento delle istituzioni (Regione Umbria e Comune di Bastia in particolare) – ha sottolineato Salucci – non siamo purtroppo nelle condizioni di svolgere quelle verifiche indispensabili in vicende come quella che stiamo vivendo in questi giorni».
m.s.

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