BASTIA UMBRA —IL CONSIGLIERE comunale del Pd Gabriella Bonciarelli (nella foto) ha presentato un’interrogazione per conoscere i motivi per i quali non è stato rispettato l’accordo tra Comune e sindacati di non aumentare le tasse locali. Il sindaco Stefano Ansideri ha risposto che la Giunta non ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali alcun accordo sulle tasse.
HA INOLTRE ricordato c’è un impegno dell’amministrazione con i cittadini di Bastia a non decidere aumenti, se non gli adeguamenti previsti dalla legge. A tal riguardo ha lasciato al vicesindaco Francesco Fratellini, assessore all’igiene ambientale, il compito di spiegare i meccanismi che hanno portato all’applicazione della Tares. «Si tratta — ha detto Fratellini — di un tributo imposto con legge dello Stato su proposta del governo Monti che il Comune di Bastia ha applicato cercando di tenere gli importi ai minimi consentiti. La spesa in più dovuta ad una scelta locale — ha spiegato il vicesindaco — è quella di aver esteso la differenziata a tutto il territorio comunale e non solo fino al 70%, che è la quota prevista dalla legge».
QUESTO ha comportato una maggiore spesa di 300-350mila euro che non sono direttamente legati alla Tares, ma ai maggiori costi della raccolta differenziata. «Nessuno prima di questa decisione — ha concluso Fratellini —, neanche dall’opposizione consiliare, ha detto di essere contrario ad estendere la differenziata in tutto il territorio». La consigliera Bonciarelli ha ringraziato delle spiegazioni fornite chiedendo al sindaco di intervenire sulle fasce più deboli della popolazione che mal sopportano gli aumenti della nuova tassa.
m.s.