Nelle bollette dell’acqua uno strano addebito deciso dall’ATO 1 dell’Umbria.
Voglio essere libero di scegliere a chi dare la mia solidarietà.
BASTIA UMBRA – L’Umbria, si sa, è una Regione Rossa e in questa isola di “socialismo reale” che vede i “compagni” con le tasche da capitalisti gestire il potere, ci mancava solo la solidarietà coatta.
Si, perché la stravaganza di chi nasconde un prelievo forzoso dietro la voce “Quota di solidarietà” ha raggiunto il massimo. Attenzione, però questo dimostra la mentalità vera della Sinistra che quando governa, oltre ad occupare ogni spazio decisionale per non mollarlo più, si preoccupa anche di fare in modo che il cittadino distratto non dimentichi di fare “solidarietà”.
Certo, cosa sono 34 centesimi più iva al 10% (lo Stato deve tassare anche la solidarietà), a quadrimestre sulla bolletta dell’acqua per un utente dell’Ato 1 che magari ne spreca qualche decina di euro l’anno solo aprendo troppo il rubinetto quando si lava i denti; basterebbe aprirlo un po’ meno e sai quanti euro si potrebbero risparmiare! Hai voglia a devolvere euro!
Ci sarebbe da ridere se invece tutto ciò non rappresentasse una tragedia per i cittadini che vogliono sentirsi liberi di scegliere. Liberi di scegliere come spendere i loro soldi o di fare beneficenza.
Invece no, c’è una consorzio che è a partecipazione pubblica e per questo forse è imbottito di “parassiti politici” che nel CDA si preoccupano di come fare solidarietà, ma…… con i soldi degli altri.
Totale utenti dell’ATO1 = 250 mila che corrispondono ad altrettanti euro incassati oltre che a 25mila euro di IVA per lo stato.
Non c’è da meravigliarsi, in fondo è la stessa filosofia che ha portato Prodi ad eliminare, per i contribuenti, la possibilità di scegliere a quale iniziativa sociale o di solidarietà versare il 5 per mille dell’Irpef. Ci pensano “loro” a “devolvere”, ciò che DEVE versare il cittadino. In fondo, il popolo è “Bue” e va guidato, educato, formato e consigliato in ogni aspetto della sua vita. Badate bene però i consigli che danno, è obbligatorio seguirli.
Francesco Fratellini
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