Felice Fedeli


Si scrive Bastia Umbra, ma dalle parti del centrosinistra – quello a vocazione “governativa” – si legge sindrome di Todi. A qualche maggiorente, di quelli che furono i partiti storici, in sogno appare sempre più spesso, quasi come un incubo, Antonino Ruggiano che, dopo sanguinose lotte sul campo opposto, raccolse a man bassa la fascia tricolore lasciata libera da Catiuscia Marini. Nel cielo stellato sopra a Bastia Umbra sta accadendo di tutto. Anche se il bello deve ancora venire. Pochi i dati di fatto. Tante le chiacchiere. Mille i nomi dei papabili sindaco, cambiati con frequenza impressionante neanche fossero calzini. L’annuncio atipico di Francesco Lombardi di togliere il disturbo e di non ricandidarsi per il bis, ha dato la stura a tutti
gli appetiti di questo mondo. I bastioli, gran lavoratori e gente concreta che da sempre ha fatto del sudore della propria fronte un punto d’orgoglio, guarda tra il divertito e il preoccupato il teatrino della politica. Imbellettato da frasi fatte in puro politichese come “primarie di coalizione” – nei giorni pari – “primarie di partito” – nei giorni dispari.- “larghe intese” e chi più ne ha, più ne metta. Tanto per non farsi mancare niente si prova a nascondere la non esaltante realtà con il totem di tutte le stagioni: “prima dei nomi verrà il programma, perchè è questo quello che conta”. Detto che non ci crede più nemmeno un bambino che muove i primi passi da una settimana, lasciamo che i “politici de noaltri” si cuociano nella loro acqua. Sommessamente, senza voler dare consiglio alcuno, offriamo ai bastioli di buona volontà qualche spunto – come dire? – “numerico”. Buono anche per i “capi” del centrodestra, che forse stanno dando per scontata una vittoria che così scontata non è. Nel 2004 la composita coalizione (Ds, PdCi, Socialisti, Margherita, Udeur, Di Pietro-Occhetto) che elesse Francesco Lombardi al primo turno raccolse il 51,06 dei consensi. Un mezzo miracolo stante la bruciante uscita di Rosella Aristei, fino a qualche settimana prima potente segretario dell’ancor più potente partito dei Democratici di sinistra. La “professoressa” – sostenuta da tre liste civiche – sfiorò il 20 cento dei consensi, staccando da sola tutta la coalizione di centrodestra guidata da Fabrizio Masci, che mise insieme un poco esaltante 18,62 per cento (Forza Italia al 10, Udc e An al 4 e qualche decimale in più). Il quarto aspirante sindaco, Luigino Ciotti leader di Rifondazione comunista, si fermò al 5,83. M aprile di quest’anno, nella tornata per la Camera dei Deputati, il Pdl si è attestato al 38,06 per cento (+1 rispetto al 2006), la Lega ha raccolto 1’1,83 e l’Udc il 4,09 (-2 rispetto a due anni prima); per contro il Pd si è confermato primo partito con il 41,18 (+2 rispetto alla somma di Ds e Margherita), l’Idv non è andata oltre il 3,2, la Sinistra l’Arcobaleno ha raccolto un misero 2,02, peggio ancora i Socialisti con l’1,53. Roboante è stato il 5,08 raccolto da La Destra del tandem Storace-Santanchè. Senza voler svegliare nessuno e prendendo in prestito lo slogan di una fortunata campagna pubblicitaria, non ci resta che dire: “Leggete e meditate gente”.

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