SISI INAUGURATA LA SEDE DELLA COMPAGNIA IN ATTESA DEL PALIO DI SAN RUFINO HA CONQUISTATO il pianterreno e ora punta a raggiungere la vetta antica della torre civica. E’ la Compagnia Balestrieri di Assisi che ha aperto la settimana che culminerà con il palio di San Rufino (domenica 28 agosto) con l’inaugurazione, ieri mattina, della nuova sede, al piano terra della torre, in piazza del Comune; è composta da una sala riunioni e da uno spazio all’aperto tanto suggestivo, quanto vittima dei piccioni, problematica da risolvere per la salvaguardia del luogo.
Presenti al taglio del nastro il vescovo Domenico Sorrentino, il sindaco Claudio Ricci e Nadia Apostolico autrice del palio 2011. «E’ per noi motivo di orgoglio poter avere qui la nostra sede istituzionale — ha detto il presidente Giulio Benincampi —; un ringraziamento va a Sergio Fusetti per il restauro dell’affresco presente nella parete nord. Questi nuovi spazi completano la sede operativa di Santa Maria degli Angeli e il ristrutturato campo di tiro».«STIAMO CONTINUANDO una tradizione che affonda nella storia cittadina — ha aggiunto Dino Perla, maestro d’armi dei balestrieri di Assisi —. E’ nostra intenzione, dopo aver recuperato il piano terra, andare ad una risistemazione dell’intera torre, sino alla cella campanaria e renderla fruibile».Un’idea che gira, peraltro, da anni — si è parlato in passato anche di un ascensore —, ma stavolta i balestrieri sono intenzionati realizzarla. «Ci sono degli studi, delle indagini, un progetto — ha spiegato ancora l’ingegner Claudio Menichelli, balestriere — e la nostra compagnia è pronta a fare la sua parte».«Nel 2012 è nostra intenzione impegnare risorse per il recupero della torre — ha annunciato Ricci — e stiamo lavorando per un progetto che veda Assisi protagonista per la valorizzazione della cultura della balestra antica».«Un’attività che guarda alla storia per prendere coscienza di un’identità che, soprattutto le nuove generazioni, tendono a perdere — ha concluso il vescovo Sorrentino, che poi ha benedetto i locali —. Una memoria ‘prospettica’ per la crescita dell’uomo guidato da Dio».Maurizio Baglioni
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