Continuano le divisioni nel centro-sinistra bastiolo


MASSIMILIANO CAMILLETTI



BASTIA UMBRA – La firma del protocollo d’intesa tra le forze del centrosinistra da parte della Margherita resta la conditio sine qua non per poter allargare il confronto a Udeur, Verdi e Italia dei Valori. Per questo Ds, Sdi, Pdci e Rifondazione comunista tornano a rinnovare l’invito alla Margherita a partecipare all’incontro del tavolo del centrosinistra di giovedì prossimo, dopo aver preso atto con rammarico dell’ulteriore assenza in occasione dell’ultima riunione in cui “si è continuato il lavoro già avviato da tempo.
Si è ribadita altresì la volontà di incontrarsi sistematicamente ogni giovedì per elaborare la prima bozza del programma elettorale, per predisporre il documento base per la revisione del piano regolatore generale e per giungere entro i prossimi 15-20 giorni alla individuazione e alla conseguente presentazione del candidato sindaco della coalizione”. Dunque martedì non ci sarà nessun tavolo allargato a Udeur, Verdi e Italia dei valori come annunciato giovedì dai vertici comunali della Margherita nella conferenza stampa di presentazione dell’accordo raggiunto con queste forze.
“Un accordo che ha la finalità – è stato detto – di rilanciare l’azione politica del centrosinistra e captare quell’elettorato di centro che senza questa nuova aggregazione faticherebbe a trovare un riferimento in una coalizione fortemente sbilanciata a sinistra e che rischierebbe al contrario di trovarlo nel centrodestra”.
“Il collante che tiene insieme questi quattro partiti – hanno spiegato Antonio De Martiis (Margherita), Domenico Lini (Udeur-Alleanza popolare), Pietro Caimmi (Italia dei valori) e Tom Cardinali (Verdi) – è costituito da un comune sentire relativamente allo sviluppo sostenibile, all’urbanistica, alla tutela del territorio e dell’ambiente, al modo di esercitare la democrazia rappresentativa e più in generale ai problemi della città”.
“Ciò consentirà – ha aggiunto l’assessore comunale della Margherita Giorgio Antonini – di dare alla coalizione un maggiore apporto propositivo nella definizione del programma da proporre all’elettorato, senza che ciò comporti particolari richieste da parte dei nuovi arrivati”.
Il braccio di ferro in seno al centrosinistra continua quindi.
Da un lato Rifondazione blinda l’accordo già sottoscritto anche da Ds, Sdi e Pdci minacciando l’uscita
dalla coalizione qualora si provi a modificarlo, dall’altro la Margherita chiede di rivederlo o addirittura di stralciarlo.
Il punto di massima divergenza tra la Margherita e le altre quattro forze resta sempre l’articolo 4 che prevede l’assegnazione di un assessore per ciascun partito a prescindere dall’esito della consultazione elettorale. La via d’uscita a questa situazione di stallo, potrebbe consistere nella predisposizione di nuovi articoli migliorativi del documento esistente che riescano. a soddisfare le richieste della Margherita senza scontentare Rifondazione comunista.

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