Bastia

LA FORZA DI RESTARE DA DOVE SI E’ PARTITI

PER CONVINZIONI ED ETICA, SENZA ALTRI FINI.


Risposta al consigliere comunale Rosella Aristei da parte dell’ assessore Andrea Tabarrini


Come è possibile che colei la quale, per anni è stata punto di riferimento politico ( determinando in maniera forte alcune scelte oggi contestate ), come Segretario dei Democratici di Sinistra ( proveniente dal P.D.S. e prima dal P.C.I. ), indichi come vecchio nei sistemi adottati, chi dalla stessa è stato oggetto di indirizzi, metodi e scelte e da questi ha appreso?


Una sola è la risposta, “ riciclaggio di posizione politica “ e “ ricollocazione “ per perseguire sempre e comunque lo stesso fine politico, in maniera ossessiva e preoccupante.


Ho partecipato alla manifestazione, perché annunciata “dei cittadini“ e non dei partiti politici, ancorché alcuni di essi si mascherino dietro il lenzuolo bianco, dei comitati. In qualità di amministratore ho sentito il dovere di andare, dove i cittadini manifestavano, per rispondere ad eventuali domande che gli stessi volessero pormi. E’ vero non sono stato invitato, ma non sapevo che la manifestazione era stata organizzata dai partiti politici che rappresentano la minoranza, perché nessuno l’ aveva dichiarato.


E è sempre per senso di responsabilità che ho detto, una volta resomi conto che altri cittadini volevano esporre le proprie idee, di essere noi persone pubbliche ad usare toni e metodi civili per evitare cose che non sapevo, ma che vedevo potenzialmente possibili ed è con questo spirito costruttivo che ho invitato le parti a separarsi e se possibile a procedere alla manifestazione in toni civili i favore del dibattito democratico.


Ho chiesto ad alta voce se la mia presenza era gradita ed il consigliere Mantovani nel ringraziarmi  pubblicamente prima di aprire la manifestazione, mi ha invitato a restare per eventuale intervento, così come civilmente lo ha fatto il Dr. Sergio Zocchetti.


Non ho partecipato a nessuna contro-manifestazione perché come ho detto al Dr. Sergio Zocchetti ed ad altri, sono qui se qualcuno ritiene la cosa civile, democratica e per alcune situazioni anche integrativa di diversi punti di vista prettamente amministrativi, portando quindi il massimo di rispetto verso i cittadini manifestanti.


Sono protetto dai cittadini che, in modo democratico, mi hanno votato ( consenso ) e penso di operare in favore di Bastia Umbra. Solo la prossima consultazione amministrativa ( affrontata senza paura della gente e del risultato, perchè se lo decideranno con il voto, posso tranquillamente fare vita privata )  sarà il giudice di ciò che ho sempre scelto, in onestà, a favore di tutti i cittadini.


Non provo sentimento di vergogna perché non ho mai cambiato la mia linea politica, o il partito, o le mie convinzioni, per perseguire interessi politici personali che altri mi avrebbero ipoteticamente negato. Nelle consultazioni elettorali i cittadini hanno sempre avuto chiaro chi ero, chi sono e cosa potessi fare, ed è su questo ho ricevuto o meno il consenso, nel rispetto della democrazia. Non sono certo io che pubblicamente ho dichiarato, provo a candidarmi a Sindaco, se non riesco, lavorerò sodo perché nella futura consultazione, il comune di Bastia Umbra passi alla Destra.


In ultimo non sono andato via che a manifestazione ultimata, parlando per tutto il tempo con cittadini che soprattutto criticavano l’ amministrazione comunale, ma esponendo con civiltà le ragioni della stessa. E’ vero non ho più parlato con la d.ssa Aristei Rosella ma perché ritengo che per fare questo vi è la sede istituzionale-amministrativa del Consiglio Comunale, anche se la stessa è poco frequentata dall’unico rappresentante delle Liste Civiche ( inesistente addirittura nelle sedi delle Commissioni ), perché dichiarato, dalla stessa in sede di C.C., ha cose più importante da fare che confrontarsi con la maggioranza.


Ecco questo doppio ruolo: fuori dalle sedi istituzionali interessata dei cittadini ( apparenza ), ma dentro le stessi disinteressata dei problemi degli stessi ( sostanza ) che dovrebbe essere oggetto di sentimento di vergogna.


Nessuna lezione di etica politica, da chi queste parole, conosce solo come significato scolastico e non di indirizzo del proprio se.


Andrea Tabarrini


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