Bastia

La fiducia nel futuro ha ragioni cristiane

Successo del convegno organizzato dai “Cattolici in Movimento”
ASSISI – “Per 56 anni sono stato musulmano e per molti di questi ho lottato per un Islam moderato che si fondasse su determinati valori condivisi per la difesa del bene comune. Da musulmano ho combattuto per i diritti dei cristiani perseguitati nei paesi islamici e in virtù della mia moderazione sono stato condannato a morte da persone della mia stessa religione. Ho avuto la fortuna di scoprire la bellezza e soprattutto la razionalità della vostra meravigliosa fede e l‘incontro con Papa Ben-detto XVI è stato la scintilla che mi ha dato la forza per prendere la decisione della conversione”. E’ partito dalla sua storia personale Magdi Cristiano Allam nel rivolgersi al pubblico entusiasta che sabato scorso è intervenuto alla Domus Pacis di Assisi in occasione del convegno “La fiducia nel futuro ha ragioni cristiane” promosso dall’associazione “Cattolici in Movimento”. Il noto giornalista di origini egiziane, oggi europarlamentare, si è a lungo soffermato sulla necessità che l’Occidente esca dall’attuale stato di torpore garantendo spazio al cristianesimo nella vita pubblica così da poter fronteggiare la minaccia islamica e la diffusa deriva capitalistica che ha assunto il mercato come unica salvezza. Di qui la dura requisitoria verso l’Europa che “si vergogna delle proprie radici giudaico-cristiane, che rifiuta i Crocifissi e si infervora per i minareti, nella paura di essere pienamente se stessa“. Prima del suo discorso, l’evento era stato aperto dalle parole cariche di speranza di padre Fabrizio Migliasso, custode della basilica di Santa Maria degli Angeli. Minprenditore Emo Agneloni ha rimarcato il bisogno e la possibilità di coniugare l’etica con le ragioni aziendali per realizzare modelli imprenditoriali più virtuosi. Luigi Cerciello, giovane presidente dei Cattolici in Movimento, ha detto che “Oggi la società civile non è ancora riuscita a garantire in modo adeguato pari opportunità a tutti gli individui e sono cresciute frustrazioni e inquietudini”.

Corriere-2011-04-12-pag27

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