Prevista anche la demolizione degli impianti esistenti per costruirli in altre zone
di Sara Caponi
BASTIA UMBRA – Incentivare la dismissione delle stalle esistenti: è con questo obiettivo che la seconda commissione consiliare presieduta dal consigliere Catia Degli Esposti ha individuato le linee guida poi tradotte nella delibera approvata all’unanimità nel consiglio comunale di giovedì scorso. Una proposta che ha voluto dare una risposta concreta all’annoso problema degli allevamenti intensivi dismessi o ancora in attività sparsi nel territorio bastiolo, offrendo da una parte nuove opportunità imprenditoriali agli allevatori e agevolando dall’altra la riqualificazione degli insediamenti di potenzialità superiore ai cento capi, così da ripristinare dal punto di vista ambientale i siti che oggi ospitano gli allevamenti e al contempo incentivare la ripresa dell’economia locale dando nuovo slancio al comparto edilizio. La riqualificazione,è spiegato nella delibera, potrà concretizzarsi sia attraverso cambi d’uso in loco, qualora sussistano le condizioni di sostenibilità, sia con la demolizione degli impianti presenti e il conseguente trasferimento delle superfici in un’altra area situata nei pressi di aree urbane o edificabili. Oltre al contributo di costruzione,previsto per legge,la commissione ha incluso nella delibera anche un contributo straordinario che i proponenti degli eventuali piani attuativi dovranno versare al Comune per la realizzazione di opere di interesse pubblico (euro 20/mq perle consistenze esistenti per cui si prevede il cambio d’uso; euro 40/mq per eventuali consistenze aggiuntive). Quanto alla destinazione d’uso, gli imprenditori potranno scegliere se trasformare le superfici in residenze uni/bifamiliari (case e villette), residenze plurifamiliari (condomini) o fabbricati per artigianato o servizi privati (escluso il commercio).A seconda della destinazione d’uso prescelta, alle superfici esistenti saranno applicate diverse premialità distinguendo tra gli allevamenti inattivi prima del 31 dicembre 2008 e quelli inattivi a partire dal 2009 o ancora oggi in esercizio, agevolando così gli allevatori costretti allo stop dell’attività in seguito alla vicenda Codep. Per i siti già inattivi prima del 2009, le premialità sono le seguenti:0,70per residenziale uni/bifamiliare; 0,50 per residenziale plurifamiliare e 1,00 per artigianato. Per le altre stalle le premialità sono così fissate:1,30per il residenziale uni/bifamiliare; 0,80 per il residenziale plurifamiliare; 1,20 per l’artigianato.Questa soluzione (risultato di una lunga trattativa tra maggioranza e minoranza, proseguita anche in consiglio comunale,per giungere a un compromesso) intende incentivare la realizzazione di piccole residenze delle quali, nonostante la crisi del comparto edilizio,c’è ancora discreta richiesta, garantendo la bonifica del territorio poiché il rilascio dell’agibilità avverrà solo dopo l’avvenuto recupero
ambientale.