— PERUGIA —
IL PRETESTO della conferenza stampa del Pdl è l’arrivo in Umbria (domani pomeriggio a Bastia) del ministro Renato Brunetta, ma le analisi più dettagliate le conquistano, come è ovvio, due temi-cardine: appaltopoli e le candidature per le elezioni amministrative del 2009. Sul primo argomento si affannano ora le minoranze della Provincia di Perugia ed anche il governo nazionale alla luce dell’interrogazione presentata da Rossi, Speciale e Girlanda; il secondo sarà al centro dell’incontro con Denis Verdini, coordinatore nazionale di Forza Italia, atteso a Foligno (palazzo Trinci) il 26 giugno. Coordinato da Massimo Monni ci sarà (in un albergo perugino) anche un confronto sul programma. Ed una più dettagliata schiarita sui candidati si avrà con la ‘Festa regionale del Pdl’, programmata per gli inizi di ottobre. Osserva il coordinatore Luciano Rossi: «Dobbiamo affrettarci ad individuare le migliori personalità, comunque smentisco che in alcuni Comuni i giochi siano già fatti e addirittura con la mia benedizione. D’accordo per l’autonomia dei territori, ma non sono ammesse fughe in avanti». Con grinta si prepara alle elezioni il centrodestra di Bastia: Massimo Mantovani (nella foto) e Francesco Fratellini (coordinatore comunale) manifestano ‘aria di svolta’: Osservano: «Sarà una campagna elettorale travolgente: molti bastioli stanno comprendendo che è il momento di liberarsi della cappa rossa. Alle politiche di aprile abbiamo ottenuto poco più del 50%: è ipotizzabile un ulteriore progresso». A Bastia per la corsa a sindaco sarebbe in pole-position un professionista molto noto. Su Appaltopoli sibilante Rossi: «Scricchiola il sistema di potere elaborato dalla sinistra. Anche le imprese hanno subìto la sudditanza imposta da certe regole. Si va incontro ad una diversa fase storica». E Ivo Fagiolari, capogruppo di F.I. in Provincia, aggiunge: «Ne abbiamo parlato anche col Prefetto. Noi siamo per il Commissariamento della Provincia e per nuove elezioni. Anche per consentire al personale di lavorare senza l’attuale incertezza operativa. E comunque ci sono parecchi milioni di lavori bloccati. Significa che può incombere la crisi economica». E poi: «La Commissione interna di inchiesta? Non può essere la giunta perché sarebbe assurdo che coincidessero controllore e controllato. La presidenza deve essere affidata alla minoranza. Se si pensasse ad una Commissione impastata di pasticci politici, noi non saremmo disposti ad entrare».
G.R.

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