SVILUPPO Mercato del lavoro al centro del convegno di Umbriafiere promosso dall’associazione delle piccole e medie imprese dell’Umbria

di Sara Caponi
BASTIA UMBRA – Occuparsi di lavoro ai tempi della crisi non può prescindere dalla comprensione delle prospettive offerte dal mercato del lavoro, indispensabile premessa all’individuazione di nuove opportunità per promuovere il cambiamento necessario a sostenere il mondo dell’imprenditoria, motore dell’economia da cui si genera lo sviluppo. E’in quest’ottica che la giovane Associazione delle piccole e medie imprese dell’Umbria, aderente a Confimi Impresa, ha promosso il partecipato convegno che si è svolto ieri nella sala Europa dell’Umbriafiere di Bastia Umbra. Un’iniziativa rivolta a decine di professionisti del settore a cui offrire una visione d’insieme sul mercato del lavoro italiano e sulla sua evoluzione, con la partecipazione del presidente dell’associazione Pmi dell’Umbria Mario Brustenga, del sindaco di Bastia Umbra Stefano Ansideri in qualità di presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, e di Roberto Rosignoli, vicepresidente dell’Ordine dei dottori commercialisti.
“Oggi – ha rilevato Brustenga -le imprese sono soffocate dalla burocrazia e dai costi legati alla gestione del personale.Le imprese sono esasperate ed è perciò necessario un cambio di rotta, perché solo attraverso la sburocratizzazione e una drastica riduzione dei costi del lavoro le imprese italiane potranno tornare a crescere e ad essere competitive”. Con il divorzio da Confapi, realtà “troppo burocratica e autoreferenziale”, ha aggiunto il direttore dell’associazione Guido Perosino, “abbiamo inteso muoverci in autonomia per rimettere al centro e dare valore alle piccole e medie imprese” anche grazie all’inedita e significativa collaborazione con i consulenti del lavoro, al fine di attuare nuove sinergie in grado di attraversare e superare la crisi.
Come? A spiegarlo Michele Tiraboschi, professore ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché direttore del Centro studi internazionali e comparati “Marco Biagi”, secondo cui è necessario incoraggiare una nuova visione del mercato del lavoro, primo passo verso un’analisi “positiva, costruttiva e ottimistica” finalizzata a “prendere per mano gli imprenditori e condurli oltre la ingessante rigidità della riforma Fornero”. Una riforma che, ha sottolineato Ansideri, ha “irrigidito l’attuale sistema di lavoro” il quale, al contrario, necessiterebbe di maggiore flessibilità per dare nuovo respiro a un’economia in affanno.Ma anche promuovendo formazione, come sostenuto dal responsabile di Fondo professioni Roberto Raineri, al fine di conoscere gli strumenti utili a “modellare” le norme previste dal diritto del lavoro secondo le esigenze di un mercato in continua evoluzione, così da incoraggiare e sostenere le piccole e medie imprese, punta di diamante di un’economia che,secondo quanto riferito da Rosignoli sulla base di un’indagine condotta da osservatori esteri, anche nel 2012 ha resistito all’onda d’urto della crisi proprio “grazie alla capacità di lungimiranti imprenditori di vedere la luce dove altri non vedono che buio, guardando oltre la crisi”.

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