POLEMICA Botta e risposta tra il presidente e l’assessore
Nel mirino la grande distribuzione
— BASTIA —
E’ SCOPPIATA, tra le altre, la bufera sullo sviluppo del commercio locale che, proprio per l’importanza economica e strategica che il settore rappresenta per il futuro della città, assume risvolti preoccupanti. Non è un caso che a scatenare lo scontro in atto tra Comune e Confcommercio locale sia stato l’annuncio della Coop Centro Italia di voler insediarsi a Bastia con una duplice iniziativa: una media superficie alimentare nell’ambito della ristrutturazione dell’area ex Giontella ed un centro commerciale nell’ex Pic, l’area della Petrini a ridosso dello svincolo e del centro fieristico regionale. Di qui la reazione della Confcommercio, che riunisce oltre 300 esercenti, che ha aderito alla marcia contro il piano di recupero ex Giontella per sottolineare il dissenso nei confronti della grande distribuzione e dell’amministrazione comunale.
Il suo presidente marco Caccinelli ha evocato scenari inquietanti in cui il gigante diventerebbe ‘arbitro’ dello sviluppo nella rete commerciale con una posizione dominante ad essa delegata dalla giunta comunale. Parole forti che disegnano una contrapposizione totale tra commercianti e amministrazione comunale. La replica del Comune non si è fatta attendere e l’assessore al commercio Andrea Tabarrini, ha ricordato che Caccinelli «ha sostenuto nella sua totalità il piano del commercio di cui si è dotata l’amministrazione comunale nel 2006 e in alcune assemblee pubbliche ha persino rivendicato la paternità del progetto».
IL PRESIDENTE della Confcommercio, secondo l’assessore, avrebbe definito ottimale la volontà dell’amministrazione di realizzare un grande punto commerciale specializzato ad Ospedalicchio e un polo attrattivo commerciale solo con grandi superfici nell’area ex-Giontella. «Oggi – conclude Tabarrini — lo stesso presidente dichiarando il suo dissenso con le scelte dell’amministrazione rimette in discussione addirittura il piano del commercio». Fin qui il duello verbale che, se testimonia un disagio incontestabile, apre una fase di grave incertezza sulle prospettive di sviluppo che mai si era manifestato, neanche nei momenti di maggiore difficoltà, negli ultimi decenni. Lo scontro si manifesta proprio nel momento in cui sarebbe necessaria per tutti (ente pubblico e imprenditori privati) la capacità di dialogare per fronteggiare insieme gli inevitabili cambiamenti in atto negli assetti dell’economia.
Massimo Stangoni
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