Bastia

La città non vuole dimenticare

Alla pinacoteca apre i battenti una struttura ricca di documenti testimonianze
Il museo della memoria spiega il rapporto fra Assisi e gli ebrei
ASSISI – Un pezzo importante della sotria di Assisi e dell’umanità è pronto a rivelarsi e a farsi scoprire. Apre i battenti oggi alle 16,30, nei locali della pinacoteca comunale, il museo della memoria, una struttura pensata e allestita per non dimenticare quello che Assisi fece per salvare gli ebrei negli anni tra il1943 e il 1944. Il museo raccoglie scritti, documenti inediti, foto e testi relativi a quel periodo storico e soprattutto ai personaggi che si prodigarono in prima persona per salvare circa 300 ebrei. La mostra parlerà di don Aldo Brunacci, già fondatore dell’Opera Casa Giovanni che negli anni ha mantenuto viva la memoria, dell’allora vescovo monsignor Giuseppe Placido Nicolini che tirò le fila dell’organizzazione clandestina che, spontaneamente, si era venuta a creare, di padre Rufino Niccacci, padre guardiano del convento di San Damiano, del podestà di Assisi Arnaldo Fortini, del colonnello tedesco Müller, degli ordini religiosi, del frate minore conventuale padre Michele Todde e tutti gli altri che si prodigarono per salvare la vita a tante persone, destinate altrimenti alla deportazione. Uno spazio sarà ovviamente dedicato anche a Luigi e Trento Brizi, i tipografici assisani che stamparono i documenti falsi per gli ebrei: sarà esposta anche l’antica macchina tipografica con cassettiere, taglierina e timbri. Coinvolta nell’iniziativa è anche la Regione. “La giunta – spiega l’assessore Bracco – ha incoraggiato e partecipato volentieri alla realizzazione del museo, nella consapevolezza del suo valore storico culturale che ne farà un importante centro di documentazione e ricerca su una drammatica pagina della storia di Assisi e sulla tragica vicenda delle persecuzioni antiebraiche e delle deportazioni nei lager nazisti”. “Questa iniziativa – conferma monsignor Sergio Goretti – vuole ricordare il passato, ma soprattutto essere un segno per il presente e per il futuro, per i giovani che, conoscendo così la storia, possono comprendere che da una situazione di disperazione e disgrazia possono venire esempi di bene e fraterna accoglienza”. La mostra, tutta in doppia lingua (italiano-inglese) si sviluppa su quattro stanze e, oltre agli scritti, prevede anche una parte video con le interviste ai protagonisti, oltre a degli approfondimenti sul periodo storico. “La città di Assisi – aggiungono il sindaco Claudio Ricci e l’assessore alla Cultura Leonardo Paoletti – con questa grande iniziativa storico-culturale onora il gonfalone su cui è appuntata la medaglia d’oro al merito civile conferita per i gesti di altruismo compiuti da tutti i cittadini e religiosi nei bui anni della guerra”.

Corriere_p22_24032011

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