Bastia

La chiesa di Santa Croce di Bastia sta per diventare un museo parrocchiale

GIOVANNI ZAVARELLA


BASTIA UMBRA – Finalmente anche Bastia Umbra ha il suo museo.
Il progetto chiesa – museo di Santa Croce, da tempo pensato, prende corpo. La presentazione è prevista per sabato 3 gennaio 2009, alle ore 16 presso la Chiesa di San Michele Arcangelo a Bastia. Il progetto della chiesa – museo è peculiare, poiché si prevede per l’edificio sacro una duplice funzione: chiesa officiata e museo parrocchiale ed ha ottenuto l’autorizzazione sia della Soprintendenza per i Beni Architettonici, sia da quella per il Patrimonio Storico -Artistico dell’Umbria.
Corrado Fratini, docente dell’Ateneo perugino, consulente museale del comitato scientifico che ha realizzato il progetto, tiene a far sapere che: “La nascita di un museo d’arte sacra a Bastia è legata alla necessità improrogabile di fornire alla città un contenitore adeguato per le numerose opere di proprietà della Parrocchia. Il progetto di allestimento presume un percorso diverso rispetto a quello seguito nei musei locali. Infatti, piuttosto che esporre i manufatti secondo la classica sequenza cronologica , si è preferita una soluzione tematico – topografica che sarà messa in risalto anche dal sistema di illuminazione previsto”. Di conseguenza, sostiene Teresa Morettini, “La chiesa – museo non sarà solo quindi un deposito di opere, ma potrà testimoniare il percorso culturale e la spinta spirituale di Bastia, in cui la storia civile e religiosa, il vissuto di tante generazioni hanno prodotto un grande patrimonio, ricco di capolavori, che deve essere consegnato il più possibile integro, se non arricchito dalle future generazioni”. “Un progetto davvero interessante che farà rivivere la chiesa di S. Croce e allo stesso tempo un museo che potrà accogliere tutte le opere di un certo pregio della parrocchia – afferma Don Francesco Fongo – a cominciare dallo stesso Polittico di S. Angelo. Un motivo d’orgoglio per l’intera città di Bastia. Quest’ultima, come ogni altro luogo, ha dietro di sé una storia fatta di personaggi ed eventi che è importante che tutti ne siano a conoscenza. Il presente è il frutto del passato”. L’esito museale si è avvalso di un gruppo di persone che sono state dirette dal Parroco don Francesco Fongo ,dal-lo stesso professore Fratini e dal progettista arch. Adelio Rosi,c on l’apporto del funzionario di zona per il patrimonio storico -artistico dell’Umbria, dott.ssa Maria Brucato. I promotori dell’iniziativa hanno sottolineato anche il notevole contributo delle due restauratrici dell’Istituto Centrale di Roma,Paola Mattioli e Fiamma Scalfati, la coordinatrice Teresa Morettoni, direttore del museo Diocesano e Cripta di San Rufino in Assisi, dell’esperta di storia dell’arte Mariella Lucioni, il supporto di Marcello Mantovani vicepresidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale e di Emidio Sulpizi, rappresentante del Consiglio Affari Economici e della dottoressa Laura Manca, funzionario della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria.

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