Domani la presentazione ufficiale
ASSISI – In un hotel (il Subasio), forse per segnalare l’importanza che Claudio Ricci vorrebbe dare al turismo nel prossimo mandato, ma in una strada, via Frate Elia, dove sono appena iniziati i lavori di riqualificazione, quasi a segnalare che le grandi e piccole opere continueranno anche nel 2011-2016. Queste le “coordinate” della conferenza stampa di presentazione per la ricandidatura a primo cittadino dell’attuale sindaco di Assisi; una presentazione, quella programmata per le 10, che avviene in contemporanea con l’uscita dei primi due manifesti della lista “Ricci Sindaco” e del Popolo delle libertà e al termine della quale inizieranno le consultazioni con le altre forze politiche (di maggioranza e non solo). Sul tavolo rimane però la questione delle deleghe del vice sindaco Giorgio Bartolini, che in molti vorrebbero ritirate: un’ipotesi che trova la ferma contrarietà del consigliere Stefano Pastorelli (Lega Nord), che “non comprende la posizione di chi insiste affinché Ricci tolga la delega a Bartolini, insistenza sciagurata e incomprensibile in considerazione della competenza e capacità di quest’ultimo che ha sempre dimostrato in questi anni di amministrazione”. Senza voler considerare che i numeri sono numeri, aggiunge Pastorelli, che invita il coordinatore regionale Luciano Rossi a rivolgere la sua attenzione allo scandalo sanità, più che a un territorio che si sa amministrare ottimamente da solo. “La sostituzione di assessori – lascia intendere l’esponente leghi-sta – costringerebbe ben cinque consiglieri a dissentire, provocando l’uscita degli stessi con la conseguente perdita della maggioranza attuale”. Più in generale, il consigliere del Carroccio nutre seri dubbi sul fatto che la candidatura di Ricci sia stata presa con il consenso di tutto il gruppo consiliare del Pdl, in considerazione delle autosospensioni di alcuni consiglieri e assessori dello stesso partito. “Questa scelta affrettata – scrive Pastorelli – mi preoccupa: sembrerebbe che si presenti da solo, visto che non vi sono stati incontri proficui che avrebbero dovuto portare a un accordo per un candidato unico e condiviso, come da noi auspicato più volte”. Il nome di Ricci sarebbe insomma un’imposizione del Pdl a chi (lista Bartolini, Lega Nord, La Destra e Udc) in passato ha espresso riserve sulla sua candidatura, non riconoscendo in Ricci la persona capace di unire tutte le forze.
Corriere-2010-10-22-pag27