Il progetto dell’Università di Perugia fa il pieno di visitatori a Expo casa. Oggi ultimo giorno di apertura
BASTIA UMBRA Grande curiosità, a Expo Casa 2018, per la Camera di Ames del Dipartimento di ingegneria civile ed ambientale. Si tratta di un particolare padiglione che, grazie a una prospettiva solida e a un inganno prospettico, cattura l’interesse dei visitatori che si divertono a fotografarsi al suo interno e scoprendosi gigantio nani. Il progetto è stato ideato dal gruppo di ricercaco ordinato da Fabio Bianconi e Marco Filippucci del Dipartimento di Eccellenza
di Ingegneria civile ed ambientale (Dica) dell’Università degli Studi di Perugia e composto da Alessandro
Buffi, Giulia Pelliccia, Marco Seccaroni, Elisa Bettollini, Michela Meschini,Maria Pia Calabrò,Gianmaria
Angelini. Il padiglione è stato realizzato all’interno della convenzione di ricerca dal titolo “Strategie rappresentative
di ottimizzazione digitale della forma architettonica di case in legno in funzione del contesto” attivata
fra Abitare+ e il Dica, è stato realizzato da Abitare+ utilizzando e adattando le medesime tecniche con cui
l’azienda realizza case in legno a elevate prestazioni energetiche. “L’invenzione è attribuita allo psicologo e oftalmologo statunitense dello scorso secolo, Adelbert Ames Jr, noto per i suoi studi sulla visione binoculare e per le illusioni sulla percezione visiva – spiega il professor Bianconi – . Si tratta di una camera distorta imponendo da un
punto di vista vincolato una corrispondenza dell’immagine percepita con la stessa che si percepirebbe con una
forma parallelepipeda. L’osservatore viene ingannato e indotto così a percepire la realtà in maniera diversa. Nel
tronco di piramide trapezoidale, il pavimento inclinato come lo stesso soffitto creano l’effetto che viene utilizzato
anche nel cinema per riprendere personaggi grandi e piccoli, come in Harry Potter o il Signore degli Anelli”.
Expo casa 2018 termina oggi. Lo slogan di questa trentaseisima edizione “Less things, more links: per abitare
dovunque e comunque è stato pensato dall’Accademia di belle arti “Pietro Vannucci” di Perugia (Paolo Belardi
e Simone Bori) per superare l’idea stereotipata della casa tradizionale e lasciarsi affascinare dalle sfide che
attendono i progettisti nei prossimi anni. Anche nella giornata conclusiva ci sono in programma una serie di
appuntamenti in Piazza Tecla.