Bastia I sindacati sono preoccupati
Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente con il Comune
BASTIA UMBRA – Sono preoccupati e perplessi i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per l’atmosfera che avvolge il futuro del progetto Area Franchi e chiedono un incontro urgente con l’amministrazione comuna le di Bastia e i vertici della Franchi per capire quale è il motivo per il quale questo grande progetto urbano di delocalizzazione industriale e nel contempo di riqualificazione di un’area di Bastia, centrale per lo sviluppo della città, rischia di subire ritardi.
Ciò che si chiedono i sindacati è il perché di una serie di lungaggini burocratiche che di mese in mese vengono frapposte alla Franchi e che si ripropongono ogni volta che l’azienda fornisce risposte alle richieste avanzate. Il rischio che le associazioni dei lavoratori non vogliono correre è che tale comportamento generi forti ritardi sulla tabella di marcia del piano di riconversione e di sviluppo della storica azienda bastiola. Rallentamenti, questi, che di certo genereranno magiori costi causati da perdita di commesse importanti e problemi legati alla produzione con conseguente disaffezione delle maestranze da poco assunte, e con la perdita di unità lavorative oltre che la mancata programmazione nella volontà di assunzione all’impiego di nuove maestranze. “Mantenendo l’attuale sito produttivo – ha dichiarato Adolfo Pierotti della Cisl – si ingenerano danni all’azienda ed all’occupazione delle sue maestranze”.
“Non è più possibile accettare continui slittamenti e ritardi ingiustificati – ha commentato
Umbro Conti della Uil – perchè non è più possibile per l’amministrazione comunale nascondersi o nascondere volontà avverse allo sviluppo della storica azienda bastiola. Questa realtà industriale è un volano importante per l’economia del nostro territorio a cui dobbiamo essere in grado di dare risposte immediate ed un futuro certo”.
“E’ necessario che insieme a noi – ha detto per la Cgil Francesco Giannini – le istituzioni facciano la loro parte. Fino ad oggi sono rimaste a guardare e forse hanno anche ostacolato, con ritardi incomprensibili, l’atteso svolgimento dell’iter burocratico ed attutivo del progetto Area Franchi. Non possiamo accettare neanche l’ipotesi di un calo produttivo alla Franchi causato da farraginosi meccanismi burocratici, che sono solo forieri di perdita di posti di lavoro. E’ urgentissimo e prioritario un incontro durante il quale le istituzioni assumano un ruolo di responsabilità coerente e trasparente. Tale assunzione di responsabilità non deve essere solo istituzionale, ma anche civile e sociale”.
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