Presenze in linea con il 2024 quando furono 85 mila

BASTIA UMBRA Per i numeri ufficiali c’è ancora da aspettare. Ma il trend, al termine della terza giornata di Agriumbria ,dice che l’edizione numero 56 è stata un successo, con le presenze che dovrebbero quantomeno confermare il dato del 2024, quando furono 85 mila. Insomma, è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo centrale e strategico per il sistema delle imprese agricole e zootecniche della mostra nazionale agricoltura, zootecnia e alimentazione. Ruolo ribadito dalle principali sigle allevatoriali, di costruttori e distributori di macchine agricole e dalle associazioni agricole.Una certificazione arrivata anche dal ministro Francesco Lollobrigida, alla sua terza volta in fiera, che proprio nella giornata inaugurale ha riconosciuto e sottolineato la dimensione qualitativa di Agriumbria e il suo essere fiera che lavora in sinergia con le altre Mostre di settore più importanti del Paese in un’ottica di sviluppo e non di concorrenza interna. “Agriumbria è agricoltura – ha detto il presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri – Le presenze straordinarie di domenica confermano la nostra doppia vocazione, frutto di un’attenta programmazione strategica e commerciale, che rende questa una manifestazione davvero unica, dove convivono le due anime della nostra agricoltura, quella popolare e rurale e quella dell’innovazione, del lavoro e dell’impresa. Siamo molto felici del lavoro fatto, anche grazie a tutti i partner pubblici e privati”.
G.B.

Agricoltura e alimentare Il futuro in 12 tavoli tematici

Agriumbria Più di 100 partecipanti all’iniziativa organizzata da Coldiretti

BASTIA UMBRA Necessità e prospettive del settore primario sono state discusse ieri mattina in 12 tavoli tematici riuniti da Coldiretti nei padiglioni di Umbriafiere a Bastia Umbra, nella giornata conclusiva di Agriumbria. Un confronto con oltre 100 tra imprenditori agricoli, rappresentanti di enti e istituzioni, esperti di settore e stakeholder sui maggiori temi di interesse e attualità per l’agricoltura e l’agroalimentare dell’Umbria. Spunti e riflessioni che sono poi stati presentati in conferenza stampa dal presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, alla presenza di Simona Meloni, assessore regionale a l l’Agricoltura, Stefano Ansideri, presidente Umbriafiere, Dario Nardella, europarlamentare, ed Erigo Pecci, sindaco di Bastia Umbra.Per quanto riguarda la gestione del rischio, a fronte anche dei cambiamenti climatici, è emerso che le assicurazioni agricole agevolate rimangono fondamentali per la difesa delle colture e dei redditi. Per l’olio, invece, serve continuare a puntare su promozione, contratti di filiera e valorizzazione dell’olio di qualità certificato, anche se alla Dop manca il Consorzio di Tutela. Capitolo turismo e aree interne: aziende agrituristiche e turismo rurale sono sempre più centrali per il comparto regionale, e grazie a un turismo sostenibile ed esperienziale legato ai singoli settori è possibile mettere in campo modelli integrati. Per il cibo e il Made in Italy occorre invece rafforzare un modello virtuoso che lega le produzioni agricole locali del territorio ai cittadini consumatori, come quello proposto dai mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Dal tavolo tematico sul vino, coordinato dal vicedirettore del Corriere dell’Umbria, Federico Sciurpa, è emerso come questo settore fondamentale vada ulteriormente sostenuto viste le possibili minacce delle etichette allarmistiche, ma anche per i risvolti protezionistici dei dazi che penalizzerebbero anche l’export regionale. Innovazione, qualità e tracciabilità dei prodotti sono le parole chiave per i cereali, mentre su acqua e ambiente è stata ribadita la necessità di ulteriori investimenti a livello nazionale e regionale per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici, siccità in testa, ma occorre pure uniformare il prezzo dell’acqua per gli agricoltori sull’intero territorio regionale. Per la zootecnia, serve difendere sicurezza, qualità e produzioni locali nei bandi regionali dedicati al settore, mentre è fondamentale agevolare al più presto l’accesso al credito ancora difficile. Spostandosi su lavoro e agricoltura, la sicurezza sul posto di lavoro e la trasparenza devono essere gli obiettivi principali, mentre per il tabacco è emerso come la visione pluriennale degli accordi di filiera è decisiva per il comparto. Infine, il tavolo su formazione e innovazione ha evidenziato la necessità di saper cogliere le sfide e le opportunità che si aprono con l’innovazione digitale e l’agricoltura di precisione.
G. B.

Loading

comments (0)

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.