IL PARTICOLARE Triplice divisa sull’azienda di Bastia; associazioni di categoria convocate in Cgil, gli altri storcono il naso
PERUGIA Un passo avanti e due indietro sulla strada dell’unità. Dopo un primo maggio di collaborazione che ha riaperto il confronto, tra Cgil, Cisl e Uil riaffiorano le divergenze. Che sono normali nell’ambito del naturale dibattito sindacale ma che rischiano però di far rallentare un percorso virtuoso e necessario in questo periodo di profonda recessione in cui i lavoratori chiedono unità. Il casus belli arriva da Bastia Umbra e in particolare dall’Isa dove la Cisl ha denunciato per comportamento antisindacale l’azienda, accusata di aver adottato diversi provvedimenti disciplinari nei confronti di un proprio delegato a seguito del mancato accordo sulla flessibilità. E fin qui non ci sarebbe niente di eccezionale se non rilevare che da sempre il sindacato di Bonanni è per la “pace sociale”, per gli accordi più che per le piazze, per il confronto più che per lo scontro.E invece si trova da solo con Cgil e Uil che secondo Pierpaola Pietrantozzi “si accontentano e stanno a guardare”. Ma i due sindacati non ci stanno e sono pronti a replicare alle accuse. “Se la Cisl ha dei problemi con l’azienda – spiega il segretario provinciale della Fillea-Cgil Gianni Fiorucci – non ho capito perché mettono in mezzo noi. Mi dovrebbero spiegare e trovare in tutta Italia se esiste un accordo in cui l’azienda è obbligata a dimostrare con tanto di documentazione la legittimità della sua richiesta di aumentare le ore. Siamo di fronte ad un’azienda che vivaddio lavora ed ha commesse importanti;di un’azienda dove fino a 3 anni fa i contratti stagionali erano più di quelli a tempo indeterminato e dove oggi invece siamo riusciti a far assumere circa 260 persone, dove non c’è terziarizzazione e tutti gli addetti sono dipendenti Isa. Ciò non toglie che non ci sia da lavorare e migliorare soprattutto sul fronte premi e qualifiche ma mi sembra che ci sia un accanimento personale”. Se il caso Isa ha messo in bilico l’unità delle tre categorie anche la convocazione da parte della Cgil ha fatto storcere il naso agli altri due che, dopo il Primo maggio perugino,si aspettavano giustamente un andamento unitario. E’ anche vero che il piano del lavoro illustrato è un malloppo dettagliato tutto made in Cgil. I vertici di via del Macello avrebbero detto ai rappresentanti delle associazioni che si trattava di un incontro interlocutorio propedeutico ad un successivo confronto a tre.Speriamo che sia così e che l’unità resista.
Mar.Ros
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