Bastia

Irruzione da fiction per il super latitante

Mandato di cattura internazionale anche per lo sfruttamento della prostituzione
Gestiva tratta di esseri umani: arrestato a Bastia Umbra


BASTIA UMBRA – Latitante albanese di 33 anni, ricercato a livello internazionale per reati relativi alla tratta di essere umani e sfruttamento della prostituzione e con condanna definitiva di 25 anni: questo il profilo dell’uomo, L.G. le iniziali, arrestato giovedì dai carabinieri di Assisi e Perugia. Erano circa le ore 13 quando i militari hanno dato il via ad una maxi operazione: tutto ha inizio quando alcuni agenti in borghese, muniti di giubbotti anti proiettile, hanno preventivamente circondato la palazzina sita in via Vittorio Veneto. Lo scopo era quello di mettere in sicurezza i cittadini e bloccare eventuali vie di fuga al latitante. E’ all’arrivo del segnale di ‘via libera’ che la squadra addetta ha fatto irruzione abbattendo il portone blindato dell’appartamento in cui si trovava l’albanese ospite di alcuni connazionali. Ogni agente aveva un suo compito ben preciso ed una volta entrati nell’abitazione ognuno doveva controllare un luogo per poi successivamente gridare la parola ‘libero’ facendo intendere ai compagni che tutto era sotto il suo controllo. Una trentina di agenti armati e con un preciso ruolo: tutto fa pensare ad un’azione studiata nei minimi dettagli per arrivare all’arresto del latitante. Non un bliz casuale, quindi, ma un’azione mirata che giunge dopo un’attenta indagine lunga e dettagliata. Il tutto nasce da una richiesta di collaborazione giunta ai carabinieri da parte delle forze dell’ordine albanesi; una cooperazione che presenta livelli internazionali. L’azione, cominciata in via Vittorio Veneto, ha avuto poi seguito in via Marzabotto e via del Teatro. Qui i carabinieri, in cerca di armi, non hanno rilevato alcunché. Per
circa un paio di ore i cittadini si sono, però, ritrovati ad essere comparse involontarie di un’azione che sembrava cinematografica. I carabinieri, infatti, in via precauzionale e data la presunta pericolosità del latitante, avevano bloccato le vie con uomini e mezzi e consigliato ai cittadini di rientrare in casa. Un consiglio preso alla lettera da coloro che, visto gli agenti muniti di armi lunghe e giubbotti anti proiettili, si sono allarmati. Ora, mentre i militari di Assisi e Perugia stanno portando avanti le indagini, l’albanese è detenuto presso il carcere di Capanne in attesa che dal suo paese venga richiesta l’estradizione.


Francesca Spaccini

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