LA POLEMICA Forza Italia chiede la revoca della delibera approvata a giugno
BASTIA UMBRA – Il gruppo consiliare di FI-Cdl, ha depositato la richiesta di convocazione del Consiglio comunale in base all’art. 26 del regolamento che prevede l’obbligo da parte del presidente di convocare l’assise cittadina entro venti giorni dalla richiesta. L’unico punto all’ordine del giorno è la revoca della delibera n. 39 dello scorso giugno con cui il Consiglio comunale aveva deciso di utilizzare lo strumento della programmazione concordata al posto del Pip permettendo ai privati proprietari dei terreni agricoli di agire in prima persona presentando un progetto all’Amministrazione e impegnandosi a cedere gratuitamente al Comune due lotti dopo aver realizzato le opere di urbanizzazione. “La delibera – spiega il capogruppo Masci – prevedeva che, se nel termine di 90 giorni i proprietari non avessero raggiunto l’accordo, l’atto sarebbe stato revocato ed entro i successivi 90 giorni si doveva attivare il Pip, Piano Insediamenti Produttivi. La n.39 è stata approvata il 13 giugno 2007 ed era esecutiva dal 19 giugno, ma nonostante le notifiche fatte in agosto (dal 4 al 7 cioè 46 giorni dopo), i proprietari che hanno aderito sono circa il 75%. Siccome l’amministrazione comunale si è ‘dimenticata’ di proporre la revoca dell’atto di giugno e l’attivazione della variante attraverso un Pip, abbiamo richiesto la convocazione del consiglio comunale per far ripartire e accelerare l’attuazione del Pip. Se si fosse dato corso subito alle decisioni approvate allora, senza cercare percorsi alternativi, in quell’area ci sarebbero già aziende operanti e produttive con i conseguenti posti di lavoro per i cittadini di Bastia”.
Forza Italia sottolinea inoltre come “tutti i ritardi che impediscono il decollo della nuova zona industriale di Ospedalicchio siano dovuti alla caparbietà di chi vorrebbe a tutti i costi attivare la variante senza utilizzare lo strumento del Pip, nonostante due pronunciamenti dell’assemblea comunale in questo senso. Gran parte dei terreni interessati dalla variante, vennero acquistati come terreno agricolo, ad un prezzo maggiore di quello di mercato, dalla società Progress, partecipata dalla Cna di cui era direttore l’attuale sindaco Francesco Lombardi. L’attivazione della variante con il Pip comporta l’esproprio del terreno (a prezzo agricolo) e l’assegnazione dei lotti mediante un bando pubblico. “Ricordiamo – conclude Forza Italia – che nella zona Pip a sud della superstrada, il costo dei lotti non ha superato i 53 euro al mq, sicuramente un bell’incentivo per le aziende”.
Flavia Pagliochini
Roldano Boccali
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