Morta dopo cura dal dentista La procura ha aperto un fascicolo al momento senza iscritti. Domani l’autopsia: ipotesi choc tossico
di Francesca Marruco e Flavia Pagliochini
ASSISI Non si può morire a 23 anni dopo un’anestesia dal dentista. Non si può morire a 23 anni senza un motivo considerato valido. Ma, al momento, la tragica morte di Gaia Pagliuca non ne ha. E’anche per questo che la procura di Perugia vuole e deve vederci chiaro arrivando a individuare quale sia stata la causa della morte di Gaia appurando anche se possa esserci stata qualche responsabilità. E’ in questo senso che il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Paolo Abbritti, sempre in stretto raccordo con il procuratore Raffaele Cantone, ha aperto, almeno per il momento, un fascicolo di reato senza indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Qualora dovessero emergere comportamenti ritenuti negligenti o colposi, l’iscrizione potrebbe avvenire in un secondo momento. Intanto l’autopsia, che verrà eseguita dal dottor Sergio Scalise Pantuso, è in programma per domani mattina. Forse già dai primi esami potrà emergere perché una banale anestesia locale, per togliere un dente del giudizio, possa aver causato un esito letale. Ci sono alcune ipotesi. Oltre a quella, residuale, del malore solo concomitante, Gaia è andata in arresto cardiaco in seguito all’estrazione del dente, quindi non immediatamente dopo la somministrazione dell’anestesia, ci sono due ipotesi: quella dello choc anafilattico, che però coinciderebbe con alcuni sintomi evidenziati dalla giovane, e, soprattutto, quella del blocco neuromuscolare dovuto a schock tossico. “La tossicità sistemica da anestetico locale (Last – local anesthetic systemic toxicity) – sta scritto in una rivista di settore – si manifesta con una tossicità a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovas colare”. L’eventualità che Gaia sia stata vittima di questa complicanza è stata presa subito in considerazione anche dall’équipe del 118 che l’ha soccorsa nello studio dentistico a Petrignano D’Assisi e portata in ospedale a Perugia con l’elicottero Nibbio, tanto che le ha subito somministrato l’antidoto per il Last. Per lunghissimi minuti, quelli in cui purtroppo non è affluito ossigeno al cervello, i rianimatori hanno temuto di averla persa, infatti le hanno praticato anche il massaggio cardiaco con un apposito macchinario. Poi il battito è tornato. Ma Gaia no. Arrivata al Santa Maria della Misericordia in condizioni disperate giovedì sera è stata ricoverata in rianimazione con prognosi riservata e lunedì pomeriggio la commissione medica, come accade in situazioni di morte cerebrale, ne dovuto constatare il decesso. La drammatica notizia, ha gettato nello sconcerto parenti e amici ad Assisi e Santa Maria degli Angeli, dove la giovane – laureata in design a Roma, città di origine della mamma che aveva perso qualche tempo fa – aveva frequentato le scuole superiori e dove aveva tanti amici, e a Bastia Umbra, dove Gaia aveva vissuto con il padre e il fratello. Tanti i messaggi di cordoglio, dagli ex compagni di classe e dagli amici, quello dell’amministrazione comunale di Assisi: “In questo momento tragico per tutta la comunità – le parole della nota – non possiamo che stringerci attorno ai familiari della giovane, interpretando il dolore dell’intera città di Assisi e in particolare di Santa Maria degli Angeli dove Gaia viveva con la famiglia. Sconvolti dal dolore possiamo, mentre insieme a loro piangiamo la perdita di Gaia, solo dire che non lasceremo soli i familiari e gli amici”.
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