La Procura non commenta, Lorenzetti: “Non ne so nulla”
Un altro troncone d’inchiesta
Due punti di vista differenti quindi quelli dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico e quelli dei giudici del collegio del Riesame. La parola “fine” sulla delibera della discordia, comunque, non è ancora stata scritta. Le indagini sul depuratore di Bettona sono ancora in corso, come in corso (secondo fonti ben informate) ci sarebbero indagini più ampie che riguardano la gestione dei rifiuti non solo a Bettona, ma anche a Marsciano e nel resto della regione. Questo secondo troncone riguarda livelli più alti di quelli toccati dal primo troncone (per il quale gli indagati sono 88). E’ in questo secondo troncone ci sarebbero indagati eccellenti.
di FRANCESCA BENE
PERUGIA – E’ stata una deliberazione della giunta regionale, la 456 del 2008, ritenuta dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) “illegittima” a far scattare accertamenti ed indagini su chi, quella norma, l’ha proposta e quindi approvata. Nello specifico, secondo i militari, il documento si discosta dalle leggi nazionali e dalle direttive europee in materia per un particolare: “L’utilizzazione agronomica delle frazioni solide e liquide di risulta del processo di trattamento è esclusa dal campo della normativa in materia di rifiuti”.
Il Noe ha contestato, a livello di ipotesi investigativa, un presunto “aggiustamento” della deliberazione regionale finalizzato, presumibilmente, a favorire il gruppo accusato di associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti a Bettona. Partendo da questa ipotesi, ha denunciato chi ha proposto la legge (l’assessore all’Ambiente Lamberto Bottini) e chi l’ha approvata (i membri della Giunta presenti e il presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti), adombrando possibili collusioni tra i legislatori e i
gestori dell’impianto di Bettona.
Giunta sul tavolo del pm, Manuela Comodi, questa ipotesi investigativa, come atto dovuto, ha portato ad ulteriori accertamenti e quindi ad indagini sia sulla legittimità della delibera di Giunta che su chi l’ha approvata. La notizia di un’indagine in proposito è stata pubblicata ieri dal Giornale dell’Umbria.
La dottoressa Manuela Comodi e il Procuratore della Repubblica facente funzione, Federico Centrone, sono attualmente in ferie e nessuna dichiarazione ufficiale sulla vicenda è stata diffusa dalla Procura. Cioè non sono stati resi noti gli esiti degli accertamenti (ammesso che siano terminati e che non siano coperti da segreto) sollecitati dal Noe e quindi il coinvolgimento – come atto dovuto – della Lorenzetti e di Bottini per specifiche ipotesi di reato. Una cosa è certa, il magistrato non può non tenere conto e quindi non approfondire una denuncia presentata dalla polizia giudiziaria. Le indagini, come si suol dire in questi casi, sono dovute e non implicano la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini.
Il portavoce della Lorenzetti, in una nota, ha precisato che “al momento non risulta al presidente della Regione, Lorenzetti, ed all’assessore all’Ambiente, Bottini, alcun atto di indagine nei loro confronti” per quanto riguarda la vicenda del depuratore zootecnico di Bettona.
Se dalla Procura non sono giunte né conferme né smentite, sulla tesi di una presunta indagine sui rapporti tra i politici e vertici della Codep, sfociata nella delibera “incriminata”, una valutazione è giunta invece dal Tribunale del Riesame, chiamato a decidere sui ricorsi presentati dagli 11 arrestati nell’ambito nell’inchiesta “Laguna De Cerdos”. Il Riesame scrive: “In questa sede, considerando soprattutto i limiti dell’ordinanza custodiale oggetto delle richieste di Riesame, non serve affrontare le questioni adombrate nelle informative di polizia giudiziaria, concernenti ipotesi di collusione tra gli indagati (non solo quelli attinti da provvedimenti delibertati) e presunte autorità amministrative e politiche intervenute a regolamentare la materia: i militari del Noe giungono addirittura ad ipotizzare che la delibera di Giunta 456 del 2008 sia viziata da illegittimità, ma si tratta di valutazione esorbitante i temi sottoposti al Collegio e probabilmente infondata”.