Liquami “illegali”: i vertici societari di allora e tre tecnici Arpa rinviati a giudizio, processo a gennaio
La sentenza Per 18 imputati il gup ha decisio il rinvio a giudizio, devono rispondere di associazione a deliquere e traffico illecito di rifiuti
BETTONA – La giunta Marcantonini è stata ritenuta estranea ai fatti. Il sindaco e gli assessori , in carica all’epoca dei fatti, sono stati prosciolti dall’accusa di abuso di ufficio. La decisione è stata presa ieri pomeriggio dal giudice per le udienze preliminari Luca Semeraro, chiamato a giudicare, con rito abbreviato, Lamberto Marcantonini e il suo vice Valerio Bazzoffia, Andrea Castellini, Luca Costantini, Franco Massucci, Rosita Tomassetti, Rossella Lispi, e il responsabile dell’area Tecnico-urbanistica Mario Papalia.
Lo stesso giudice ha invece rinviato a giudizio il consiglio di amministrazione in carica al luglio 2009, tre tecnici dell’Arpa, accusati di aver “sorvolato” sui controlli, e autotrasportatori che, nella ricostruzione dell’accusa, avrebbero compiuto viaggi non autorizzati per disfarsi dei liquami in modo non autorizzato. Il 10 gennaio, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Perugia, inizia il processo per Graziano Siena (prosciolto da un capo di imputazione nel quale gli veniva contestato l’abuso d’ufficio), Rinaldo Polidori, Giovanni Mattoni, Sergio Longetti, Nicola Taglioni, Gianni Berretta, Stefano Zanotti, Massimo Mencarelli,Nicoletta Giammarioli, Renato Mattoni, Giuseppe Mencarelli, Giuseppe Meschini, Giampaolo Proietti, Paolo Schippa, Renato Taglioni. E per Susanna D’Amico, Antonio
Bagnetti, Claudio Menganna dell’Arpa. Il pm Manuela Comodi ha ipotizzato una malagestione nello smaltimento di rifiuti zootecnici al biodigestore di Bettona, appunto gestito dalla Codep, una cooperativa di allevatori. Per l’accusa, la Codep avrebbe gestito una quantità di reflui estremamente superiore a quanto consentito. I liquami in eccesso, insomma, sarebbero stati sversati anche in terreni non autorizzati o di-versi da quelli indicati nella documentazione. Per l’accusa, gli imputati avrebbero dato vita a una associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, al disastro ambientale e all’inquinamento di acque. Prima della sentenza, il gup Semeraro ha respinto le istanze delle difese (tra cui gli avvocati Bacchi, Innamorati, Falcinelli, Gigliotti, Angelini, Di Mario) che ritenevano inammissibili le intercettazioni effettuate con una proroga del giudice per le indagini preliminari. Per il giudice Semeraro, la motivazione del pm, per quanto stringata, «ma non inesistente».
«Oltre alla soddisfazione per il provvedimento di non luogo a procedere nei confronti del Siena, per quanto riguarda l’abuso d’ufficio, rimane il rammarico prt mancata ammissione della perizia che avrebbe fatto piena luce circa l’insussistenza dei reati ambientali. Rimango comunque fiducioso che il collaudo dibattimentale l’insussistenza di responsabilità penali in capo ai miei assistiti», così l’avvovato Bacchi che assiste diversi ex consiglieri Codep.
di LUCA FIORUCCI

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