Bastia

In manette «Prima» del colpo

Colpo ai danni della Cassa di Risparmio di Foligno pochi minuti dopo le dieci
In manette quattro giovani catanesi tra 25 e i 30 anni
Arrivati in Umbria tre giorni prima ospiti di un gruppo criminale
In due hanno portato a termine il colpo armati di taglierino e indossando un paio di occhiali di sole. Bottino magro che non dovrebbe superare i mille euro
Gli arresti della volante prima a Ponte San Giovanni e, dopo solo quindici minuti, alla rotonda di Santa Maria degli Angeli prima dell’ingresso in su perstrada


Rapina questa mattina a Bastia Umbra. Quattro arresti


NICOLA BISTONI
 PERUGIA
Presi a tempo di record. Nemmeno un giro della lancetta piccola dell’orologio e i quattro responsabili della rapina di questa mattina alla Cassa di Risparmio di Foligno, in via Pertini,in pieno centro abitato a Bastia
Umbra, sono stati ammanettati dagli uomini della volante della questura di Perugia diretti da Domenico Profazio e
dal dirigente Marco Chiacchiera.
Erano entrati nei locali dell’istituto di credito pochi minuti dopo le dieci. Come qualunque altro cliente. Con l’unico accorgimento, utile ad oscurarsi il volto, degli occhiali da sole lasciati abbassati. Atteggiamento tranquillo e con fare deciso a questo punto sono entrati in azione. Mimando il gesto dell’arma nascosta sotto il giacchetto, facendo perfettamente intendere di essere pronti ad usarla, ma senza mostrarla hanno minacciato gli addetti allo sportello e sono riusciti a farsi consegnare il denaro in contante. Tutto quanto contenuto in quel momento nella cassa.
Ottenuto quello che stavano cercando, la fuga. In due come erano arrivati. Con destinazione ignota per i dipendenti della Cassa di Risparmio di Foligno che non hanno potuto fare altro che far scattare l’allarme. Ma non altrettanto per la squadra mobile che quell’allarme l’ha intercettato.
Due gli elementi a disposizione degli agenti della questura perugina già alcune ore prima del colpo.
Intanto l’uso di strutture ricettive nella zona e poi l’utilizzo di un’auto della quale era già stata schedata la marca, il modello e la targa.
E con quella macchina allora, una Fiat Marea, i due si sono allontanati da Bastia. Per raggiungere la base di partenza. Appunto un albero. A pochi chilometri di distanza in superstrada, a Ponte San Giovanni.
Nel frattempo però la rete della squadra mobile del capoluogo era già scattata. Con pattuglie dirottate alle stazioni ferroviarie più vicine (quelle più probabili, in considerazione del frequente uso del treno da parte dei rapinatori dopo il colpo), lungo le strade interessate e a monitorare gli alberghi in cui erano stati schedati alcuni movimenti sospetti.
E proprio in uno di questi alberghi sono stati intercettati i primi due responsabili della rapina. Gli esecutori materiali. Che appena trenta minuti dono il colpo in banca stavano già organizzando la partenza. Sono stati fermati con una parte del bottino ancora in tasca (seicento euro a fronte dei circa mille probabilmente
portati via dalla Cassa di Risparmio di Foligno e con quel taglierino che avevano soltanto minacciato di poter usare davanti ai dipendenti della banca.
Nel frattempo gli altri due componenti della banda. come da accordi, alla guida della stessa Marea si dirigono al luogo dell’appuntamento. La stazione ferroviaria di Santa Maria degli Angeli dove lasceranno la macchina e si riuniranno agli altri due componenti. Compari che però, già ammanettati, non rispondono al cellulare. E qui il sospetto che qualcosa sia andato storto e la conseguente decisione di cambiare piano e dirigersi altrove, sfruttando la superstrada. Ma proprio all’imbocco della superstrada di Santa Maria degli Angeli, l’alt degli agenti. Con le manette che scattano anche ai polsi degli ultimi due componenti immediatamente trasportati in questura. Tutti originari di Catania, arrivati in Umbria pochi giorni prima proprio per portare a termine il colpo, con un’età compresa tra i 25 e i 30 anni. Attirati qui da un sistema criminale che lavora costantemente sotto traccia e che è in grado di accogliere, a turno, giovani in cerca di “fortuna”.

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