Caro-Imu, Perugia costa meno di Assisi
Ma nel capoluogo imposta-record su seconde abitazioni, negozi e capannoni
di MICHELE NUCCI
— PERUGIA —
LE FAMIGLIE che in media hanno versato più soldi per l’Imu sulla prima casa sono quelle di Assisi: ben 273 euro a testa. Le meno tartassate, invece, sono state quelle di Bastia, dove l’imposta media per questa categoria è stata di 137,10 euro. Il Ministero dell’Economia e Finanze ha reso noti gli introiti dei Comuni italiani, la cui media sulla prima abitazione è di 225 euro, cifra pagata dai perugini. Dei dodici comuni umbri presi in esame (quelli più grandi dunque), sopra quell’importo c’è oltre ad Assisi, anche Terni: qui un proprietario di prima abitazione versa al Comune — sempre in media — 228,53 euro.
OLTRE a Bastia c’è anche Foligno con un’imposta meno pesante che altrove: qui, infatti, l’Imu costa 146,32 euro. Subito sopra c’è Gubbio (152,54) e Narni (153,49 euro). Tra le città più esose — sempre sulla prima casa — ci sono Corciano con 220,75 euro e poi Orvieto con 216,49. Nell’elenco c’è ancora Città di Castello (197,75) e Spoleto (169,86 euro). Il record di tassazione media per gli altri tipi di immobili (si va dalle seconde case, ai negozi, passando per bar e ristoranti, fino a uffici e capannoni) spetta invece a Perugia: qui, infatti, ciascuno dei 109.031 contribuenti ha pagato in media 532,59 euro contro i 512 di Corciano e i 504 euro di Terni. Queste sono le città che hanno chiesto lo sforzo maggiore a chi possiede più di una casa o un immmobile imprenditoriale. Quelli meno esosi, invece, sono stati ancora una volta Foligno e Bastia, dove in media sono stati pagati rispettivamente 325 e 340 euro. Sotto i quattrocento euro ci sono ancora Spoleto (365,12 euro), Gubbio (348) e Narni con 387,43 euro. Città di Castello è invece in media (414,77 euro), Assisi con 454 e Orvieto in cui mediamente sono stati versati a Stato e Comune 478,08 euro.
MA DAVVERO i Comuni sono più ricchi con l’Imu? Il risultato, secondo l’Anci, è che «i municipi con questa imposta sono diventati più poveri di un miliardo». Questo, ha detto il presidente Graziano Delrio «perché nel 2012 abbiamo subito maggiori tagli per 1,067 miliardi a causa della sovrastima del gettito Imu per 603 milioni e del mancato riconoscimento dell’Ici per 464 milioni. Se tutto ciò non bastasse, i Comuni hanno subito ulteriori tagli per 2,6 miliardi».