Bastia

Imprenditore assalito, trovata l’auto

Proseguono le indagini dei carabinieri dopo l’aggressione al proprietario di un locale nella sua abitazione


I malviventi sarebbero fuggiti su un’auto pulita


L’imprenditore è stato aggredito nella sua villa mentre tornava a casa da un commando di uomini che lo hanno immobilizzato e hanno picchiato e derubato. Sono poi fuggiti sull’auto che è stata ritrovata ieri



E’ stata abbandonata dai rapinatori a pochi chilometri dalla villa di Bastia


Luca Fiorucci


BASTIA – Le indagini per l’aggressione con rapina a Bastia danno i primi frutti. E’ stata infatti ritrovata ieri l’auto dell’imprenditore con la quale la banda era scappata dalla villa dopo averlo legato e chiuso nel bagno. I militari dell’Arma hanno ritrovato il mezzo a pochi chilometri di distanza da viale Romania. Presumibilmente da lì i rapinatori hanno proseguito la fuga con un altro mezzo “pulito”. La rapina, che si è sviluppata con le modalità di un vero e proprio agguato, è stata messa a segno all’alba di venerdì. L’uomo, gestore di un night club di Collestrada, stava facendo ritorno dal locale. Probabilmente i suoi assalitori credevano che il cinquantatreenne potesse avere con sé l’incasso della serata. Ipotizzando che potesse non essere da solo, hanno agito in parecchi, sei o sette, armati di mazze e pistole. Giancarlo Abbati invece era da solo. Colpito ripetutamente, è stato costretto a consegnare il contenuto della sua cassaforte, 2000 euro circa, poi immobilizzato con del nastro adesivo e rinchiuso nel bagno di casa per oltre cinque ore quando è stato liberato da un suo dipendente. Un’azione studiata per mettere a segno un colpo significativo che in realtà ha fruttato un bottino non particolarmente sostanzioso. Proprio l’utilizzo del nastro adesivo e la particolare violenza fa ipotizzare dei collegamenti con la rapina mortale messa a segno circa un anno fa a Ospedalicchio. In quell’occasione rimase ucciso Luigi Mascolini, un anziano agricoltore che non resse alle percosse subite. Analogie che sono quindi al vaglio dei carabinieri per capire se i due episodi possono in qualche modo essere collegati tra loro, se siano o meno opera di uno stesso gruppo di malviventi. Le stesse modalità e la violenza che appare spropositata, farebbe comunque pensare a un’aggressione mirata a punire l’imprenditore, un regolamento di conti per una sua “mancanza”. L’uomo già in passato avrebbe ricevuto minacce. Sulla vicenda sembra allungarsi l’ombra del racket, ma si tratta al momento solo di ipotesi sulle quali lavorano gli inquirenti. L’uomo è ancora ricoverato all’ospedale di Assisi a causa dei colpi ricevuti. Le sue condizioni non destano comunque particolari preoccupazioni, anche se la prognosi parla di oltre trenta giorni per la guarigione.
 

Exit mobile version