Bastia

Impianto biogas: iter avviato, ma resta il “no”

Il Comune valuta il progetto, ma solo per non incorrere in sanzioni
BASTIA UMBRA – Impianto a biogas a Costano? Non si farà, anche se la parola “fine” non è stata messa nero su bianco. Anzi, apparentemente è stato fatto un passo verso la possibile attivazione dell’impianto. Ma è un passo del tutto formale che il Comune ha compiuto per non incorrere in possibili sanzioni richieste dall’aziende proponente.
Il Comune ieri ha formalizzato ai titolari dell’impresa Società Bastia Energia e al progettista, entro i termini fissati dalla legge (la domanda era stata presentata il 24 luglio) l’avvio della Procedura abilitativa semplificata relativa alla costruzione e all’esercizio dell’impianto. Che tradotto significa: come previsto dalla legge e nei tempi fissati, iniziamo a valutare la pratica. Altra cosa è dare il via libera. Soprattutto se, come confermato dall’assessore Francesco Fratellini, la volontà dell’Amministrazione resta quella di non dare il via libera al progetto. «Stiamo facendo tutto secondo le regole – dichiara l’assessore – e tenendo fede agli impegni presi con il consiglio comunale e con il Comitato di Costano, che chiede di bloccare il procedimento relativo alla costruzione dell’impianto a biogas. Ci siamo mobilitati, infatti, per dotare quanto prima possibile il nostro Comune di un Piano energetico e ambientale; altre iniziative adotteremo nei prossimi giorni finalizzate -conclude – ad evitare la costruzione dell’impianto a Costano, agendo nell’ambito dei poteri conferiti dalla legge alle amministrazioni comunali».
Una contrarietà alla realizzazione dell’impianto era stata ribadita anche dall’assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti, che nell’intervista al Giornale dell’Umbria di giovedì ha spiegato: «La Regione si adopererà nei prossimi giorni per ritirare la domanda di autorizzazione presentata dalla ditta che voleva costruire l’impianto, quindi a Costano l’impianto a biomasse non si farà».
Nei giorni scorsi sulla vicenda erano intervenuti anche i consiglieri del Pd Smacchi, Barberini e Galanello, chiedendo a Palazzo Donini di mettere in chiaro le procedure autorizzative per gli impianti. Sulla stessa linea si era mosso il consigliere del Pdl, Massimo Mantovani, che aveva contestato la delibera della Giunta che diminuisce la distanza degli impianti a biomasse dalle costruzioni di pregio, passando da 500 a 300 metri.
Proprio su questa delibera il Comitato di Costano era insorto.
Ora la parola passa di nuovo alla Regione, che dovrà, dopo le parole di Rometti, formalizzare gli atti che metteranno la parola fine alla vicenda di Costano. A Bastia vigilano, confermando la disponibilità ad un consiglio comunale aperto sul tema.
di LUCIO FONTANA

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