Bastia

Immigrati, verso l’elezione dela consulta

Il Comune di Bastia ha deciso di adottare la forma di partecipazione rivolta ai cittadini extracomunitari


Questa mattina l’assemblea per la presentazione delle candidature
Gli stranieri rappresentano il 6% dei residenti


BASTIA UMBRA – Questa mattina alle ore 10,30 presso la sala del consiglio comunale è in programma un’assemblea in cui i cittadini di origine straniera potranno presentare le candidature in vista dell’elezione della consulta comunale per gli immigrati.
Secondo quanto stabilito nel regolamento approvato di recente dal consiglio comunale si tratta di un organismo chiamato a svolgere una serie di funzioni volte a favorire la più ampia partecipazione degli stranieri alla vita pubblica della città e a garantire un’adeguata e corretta informazione, presupposto necessario per l’esercizio e per la tutela dei diritti di cittadinanza. Il voto ha avviato un processo che porterà alla designazione, probabilmente entro il mese di ottobre, tramite elezione tra gli stessi cittadini extracomunitari residenti a Bastia Umbra, dei rappresentanti delle varie comunità presenti in città.
Oggi nel territorio comunale risiedono 1175 stranieri, pari a circa il 6 per cento della popolazione, provenienti da tutte le parti del mondo. Il centro storico di Bastia fa registrare la concentrazione più alta di immigrati. Qui vive infatti oltre il 46 per cento dei stranieri presenti nel territorio comunale, il 15 per cento risiede invece a Bastiola, il 9 per cento a Costano. Circa il 20 per cento degli immigrati regolari ha un’età compresa tra 0 e 17 anni, il 66 per cento tra 18 e 45.
Ciò significa che la prima generazione di figli di immigrati è destinata ad aumentare, anche se gran parte degli stranieri manifestano il desiderio di voler tornare nel Paese d’origine una volta acquisite competenze e specializzazioni. Circa il 32 per cento degli stranieri ha fatto richiesta per il contributo sulla locazione, il 33 per cento ha richiesto interventi sociali, il 9 per cento l’inserimento dei propri figli nell’asilo nido, il 30 per cento il contributo per l’acquisto libri, il 17 per cento borse studio.
Dati che dimostrano l’alto livello di conoscenza della nostra realtà e il continuo bisogno di rapportarsi con le istituzioni. Accanto ai numeri appena squadernati non vanno sottovalutate le ricchezze umane e professionali degli immigrati che spesso dimostrano di avere un livello di istruzione medio-alto, lavoratori che chiedono solo di avere la possibilità di esprimersi e di partecipare alla vita della città.
Altri invece, purtroppo, vivono situazioni di pesante disagio, di non integrazione, e prima o poi finiscono per delinquere.
M.C.

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