All’Esperia dopo lo spettacolo il pubblico si riversa nel camerino del comico
 
  BASTIA UMBRA – Un teatro Esperia gremito e assolutamente intenzionato ad applaudire e a divertirsi ha accolto Daniele Luttazzi a Bastia Umbra con il suo ultimo monologo “Come uccidere causando inutili sofferenze”. E non è stato certamente deluso da un Luttazzi in gran forma, caratterizzato dal consueto stile provocatorio ed eccessivo, privo di qualunque scrupolo espressivo ma proprio per questo mai scandalizzante. Qualcuno certamente può trovare le sue battute legate alla sessualità, tema sempre presente e privo di qualunque limite nei suoi monologhi, eccessive e volgari ma la realtà è che la sua è l’espressività di un Arlecchino provocatore talmente esplicita appunto da risultare effettivamente estremamente comica e capace di trascinare in travolgenti risate i suoi fans. In questo spettacolo, però, a prevalere non è questo lato della sua comicità, ma piuttosto la sua potente vena satirica che scorre continua senza lasciare mai dimenticare agli spettatori la sua esplicita critica. Lo spunto dello spettacolo è già di per sé programmatico: Daniele Luttazzi viene rapito dai servizi segreti insieme al più improbabile insieme di attori che si potesse immaginare ovvero la Arcuri, la Yespica, la Seredova, Giannini e Bova e condotto in missione in Iraq per risollevare il morale dei soldati depressi perché, pur essendo in missione di pace, sparano loro addosso. E così fra sergenti supersexy e soldati abbacinati dalle bellezze muliebri le battute scorrono in un fluire continuo, senza risparmiare niente e nessuno, per non dimenticare guerra e violenze. Ma naturalmente nel suo mirino non c’è solamente la guerra ma una satira politica esplicita e diretta, che non ha paura di nessuna parola e che anzi proclama fortemente il suo diritto ad esprimersi liberamente. Apparentemente il suo spettacolo può sembrare incoerente, perché viene da chiedersi quale possa essere il nesso tra la satira politica e la comicità a sfondo sessuale, eppure questo nesso esiste ed è evidente: è l’esplicita ed orgogliosa affermazione della libertà di pensiero e di parola, sia che questa riguardi la vita privata che la vita pubblica. E così ben vengano le divertenti istruzioni per sopravvivere alla coppia che alleggeriscono il clima di una satira ben più forte ed aggressiva. E il pubblico, che è un pubblico vario dove i giovani sono tanti, decisamente apprezza, applaudendo a lungo, seguendolo nelle sue gag, ridendo, tanto e sinceramente, e cercandolo nel suo camerino alla fine dello spettacolo per continuare quello che, più che come uno spettacolo, ha vissuto come un dialogo.
   Giulia Silvestrini

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