Accolto il ricorso presentato da un concessionario di videogames. Si apre la questione dei centri sociali
Sospesa l’ordinanza del sindaco che vietava le new slot dalle 23 alle 13
BASTIA UMBRA – Si “riaccendono” le new slot nei bar e nei locali pubblici di Bastia Umbra.

 Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto il ricorso presentato da BiPlus, un concessionario di videogames, contro l’ordinanza emessa dal sindaco lo scorso mese di novembre, con la quale si vietava l’uso dei videopoker dalle 23 alle 13.
La “guerra” dei videopoker comincia la scorsa estate, quando lo stesso primo cittadino, Stefano Ansideri, solleva la questione della presenza delle new slot all’interno dei centri sociali. Evidenziando come la funzione sociale di quegli spazi, male si leghi alle vicende che spesso si accompagnano all’abuso del gioco di azzardo che, a volte, si verifica laddove insistono questo tipo di apparecchiature. La querelle si infiamma: si succedono polemiche, dibattiti, scambi di accuse che coinvolgono partiti, comitati e associazioni di categoria, come la Sapar – che raccoglie produttori, concessionari e gestori di apparecchiature da intrattenimento -, che evidenzia come, tra l’altro, l’uso delle new slot sia regolato da normative nazionali e che dunque gli apparecchi siano perfettamente in regola.
L’8 novembre il Municipio dà vita all’ordinanza con la quale impone che nei locali pubblici del territorio comunale le slot possano restare in funzione soltanto fra le 13 e le 23. Il rispetto delle regole fa scattare anche un’accurata attività ispettiva da parte dei vigili urbani che, quotidianamente, controllano che gli esercenti rispettino i dettami dell’ordinanza. Per quanto riguarda i centri sociali comunali, la scadenza della convenzione (31 dicembre) e il successivo rinnovo del primo gennaio, cambiano le modalità nella gestione delle slot in questo modo: nei nove centri sociali comunali – cinque dei quali in possesso di video-poker – è vietata “l’ubicazione di giochi tipo new slot”. Di fatto, i videogiochi ci sono, ma non possono essere utilizzati.Ieri la sospensiva del Tar che rimescola le carte in tavola. Intanto, per i pubblici esercizi, dove le cose tornano al periodo pre-ordinanza. Dunque, i videopoker potranno funzionare ininterrottamente. La sentenza dei giudici amministrativi non ha però valore per i centri sociali, anche perché in questo caso non esiste un’ordinanza, visto che le regole sono contenute nella stessa convenzione. “Stiamo verificando – spiegano Luca Pastoia, amministratore delegato di UmbriaGiochi, e l’avvocato Saschia Soli – se esistano estremi per presentare un’opposizione anche nei con-fronti di questa nuova convenzione”.
E dunque, la questione videopoker torna di nuovo a infiammarsi. Anche perché probabilmente la sospensiva del Tar sarà “impugnata” dall’amministrazione comunale e dunque la battaglia si svolgerà nei prossimi mesi a suon di carte bollate.

di CHRISTIAN CINTI

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