Bastia

Il taglio dei pioppi nel Chiascio scatena la bufera politica

Il sindaco Ansideri parla di “scempio da addebitarsi ai privati”, ma il Pd attacca: “Preoccupante che nessuno sappia qualcosa”

BASTIA UMBRA Dopo le proteste da parte di molti cittadini, è scoppiata un’autentica bufera sul recente taglio dei pioppi nell’ansa del fiume Chiascio lungo il percorso verde della città.L’intervento, che ha interessato l’area inclusa tra il piazzale delle Poste e il ponte pedonale di XXV Aprile, ha destato non poche preoccupazioni fra i numerosi frequentatori del percorso verde, che hanno assistito con costernazione all’abbattimento degli alberi.
L’intervento, effettuato da privati, muoverebbe da un’ordinanza sindacale volta a eliminare gli esemplari malati o pericolanti; resta tuttavia da capire se i tagli
sianostati eseguiti nel rispetto di quanto disposto dall’ordinanza. A giudicare dalle parole del sindaco Stefano Ansideri,
che ha già disposto verifiche per accertare la regolarità dell’intervento eseguito,sembrerebbe di no.“Al pari di tutti coloro i quali hanno a cuore ogni parte
del proprio territorio – dichiara in proposito il primo cittadino – l’amministrazione ha subito questo “scempio”, da addebitarsi esclusivamente a un’azione scellerata di privati, per la quale, ovviamente, nessun atto autorizzativo è stato rilasciato da questo Ente. Ferma è la mia volontà, insieme alla giunta – aggiunge Ansideri nelle sua dichiarazione – di individuare le responsabilità e porre rimedio ripristinando le condizioni paesaggistiche e di fruibilità cui tutti noi eravamo abituati”. Parole che hanno scatenato l’immediata reazione del Partito democratico, che in un
comunicato ritiene sconcertante, da parte dell’amministrazione, la “non conoscenza della situazione o, molto peggio, l’incapacità di avere un controllo efficace e corretto del territorio”.“Per abbattere piante protette – sottolinea il Pd – un normale cittadino deve inoltrare regolare domanda agli uffici preposti e, solo dopo l’autorizzazione necessaria, si può procedere all’abbattimento. Dalle dichiarazioni del sindaco emerge solo che lui non ne sapeva assolutamente niente.Allora scatta in noi la preoccupazione: chi ha autorizzato tutto questo? Con quali motivazioni? Era necessario?”. Domande che a questo punto attendono delle risposte.

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