Il consigliere di opposizione Monacchia chiede al Comune interventi urgenti per l’area che risale all’anno Mille


Le piogge degli ultimi tempi hanno messo a repentaglio i reperti


FLAVIA PAGLIOCHINI


BASTIA – Nell’agosto del 2004, in seguito alla costruzione di un parcheggio, nell’area archeologica di Via Renzini a Bastiola venne ritrovato un muro di forma circolare, dello spessore di 80 centimetri e di un diametro totale di 16 metri. Furono anche rinvenuti dei piccoli oggetti, come monete, manufatti in terracotta, molte ossa umane, e una stele funeraria, che diede adito a molte supposizioni. Si era parlato
con insistenza di un possibile mausoleo romano o comunque di una costruzione inserita in una vasta area cimiteriale, vista anche la collocazione in prossimità della vecchia direttrice stradale che da Assisi si spingeva fino a Perugia.
L’intera area venne subito recintata e posta sotto la tutela della Sovrintendenza, i cui studi appurarono come il sito archeologico risalisse ad una data prossima all’anno Mille.
Un sito dunque di un certo interesse, meritevole di valorizzazione, tanto che nella zona degli scavi venne assolutamente vietato qualsiasi tipo di intrusione. Un anno e mezzo dopo però, degrado e abbandono la fanno da padroni nel sito archeologico, che è diventato una sorta di discarica a cielo aperto. E nonostante la promessa di una copertura contro le intemperie, il maltempo di questi giorni ha contribuito ancora di più allo sgretolamento dei muri interni ed esterni, e alla rovina dei reperti. Una “mancanza di sensibilità” che ha molto infastidito Giuliano Monacchia, non solo in qualità di componente della commissione cultura del comune, e consigliere di minoranza, ma anche (“e soprattutto”, ci tiene a precisare) professore di Storia dell’Arte.
“Le mie osservazioni contenute in una mozione al sindaco, accusa Giuliano Monacchia, mozione che ricordava le promesse di tutela fatte dall’amministrazione dopo il ritrovamento del sito, sono state giudicate ‘giuste’ anche dalla Sovrintendenza, che ha posto degli obblighi di tutela ancora più restrittivi. Purtroppo il Comune, nonostante la promessa di prendere provvedimenti a tempi record, non ha ancora provveduto a coprire il sito. Probabilmente anche a causa delle festività natalizie, ma il sito è stato scoperto da quasi un anno e mezzo e da allora nessun provvedimento è stato preso per la sua conservazione. Quanto ai rifiuti, sono stati tolti solamente in parte, insieme a della terra non ancora vagliata che avrebbe potuto contenere reperti. Non solo come politico, ma anche come amante dell’arte, mi auguro che vengano presi al più presto provvedimenti per conservare un patrimonio molto importante ai fini della ricostruzione della nostra storia”.
 
 

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